PIANO NAZIONALE PER L'USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI

Il consigliere regionale PD Mino Taricco ha presentato un ordine del giorno che chiede l’intervento della Regione sul governo per modificare il Decreto Legislativo e il Piano Nazionale per l'agricoltura sostenibile che, così come sono, se applicati penalizzerebbero pesantemente il settore agricolo.
“Il piano”, spiega Taricco, “è la conseguenza del decreto legislativo di agosto che va ad attuare la direttiva comunitaria sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura ai fini di una loro sostenibilità per l’ambiente e l’uomo. Il piano ha tra gli obiettivi anche la protezione degli utilizzatori dei prodotti e della popolazione interessata, oltre che dei consumatori”.
“Anche nell’ultima bozza del piano dello scorso novembre, pur prendendo in considerazione alcune delle critiche avanzate, si continua a mantenere un approccio più restrittivo rispetto alla direttiva UE, con il rischio di arrivare a differenze nell’impatto nei diversi Paesi, in controtendenza rispetto all’imperativo dell’UE e del governo italiano di porsi in un’ottica di semplificazione degli oneri a carico delle imprese”.
“Inoltre”, aggiunge Taricco, “ sono escluse dal Consiglio tecnico scientifico competente ad elaborare il piano nazionale le organizzazioni professionali agricole mentre, negli altri stati dell’Ue, queste sono considerate soggetti fondamentali per pianificare al meglio le misure di attuazione della direttiva, in quanto sono portatori delle effettive esigenze delle imprese e, soprattutto, di un’approfondita conoscenza della realtà produttiva agricola”.
“E’ inoltre preoccupante il paventato divieto d’uso dei prodotti molto tossici e tossici nelle aree protette e nelle zone Sic e Zps, restrizione che non trova alcuna giustificazione tecnica, trattandosi di una classificazione tossicologica relativa alla salute umana e non all’ambiente”.
“In questo quadro”, commenta il consigliere regionale PD, “le imprese agricole italiane rischiano, pur in un contesto virtuoso dimostrato da tutti i dati disponibili sull’uso dei fitofarmaci in agricoltura, di essere penalizzate sul piano competitivo rispetto agli altri paesi, anche in ragione dei costi relativi ai controlli delle attrezzature impiegate per la somministrazione dei prodotti fitosanitari, di cui l’amministrazione pubblica pare al momento non volersi assumere l’onere”.
“Del resto le stesse strutture pubbliche preposte all’orientamento e al sostegno di queste attività, come ad esempio il settore fitopatologico della Regione, sono fortemente colpite dalla riduzione di persone, di mezzi e di risorse, a causa degli interventi di contenimento della spesa, e rischiano di indebolire la effettiva capacità di azione della Regione stessa”.
“Per tutti questi motivi”, conclude Taricco, “ ho chiesto alla Giunta regionale di intervenire nei confronti del governo nazionale e del Parlamento affinché si pervenga ad un recepimento della direttiva con modalità meno burocratiche e formali, più attente ad un approccio di merito, rispettoso anche della sostenibilità economica delle imprese agricole che hanno, in questi anni, già lavorato molto per la compatibilità ambientale e la valorizzazione della salute e della salubrità delle produzioni. E’ necessario che nella definizione di tutti gli atti amministrativi conseguenti al recepimento della direttiva comunitaria sia attivato un confronto reale e un coinvolgimento anche formale delle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative. Cota attivi nella conferenza delle Regioni tutte le iniziative volte a dare forza a questa posizione che considero equilibrata e attenta agli interessi dell’ambiente, dei consumatori e della nostra agricoltura”.



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