PIEMONTE E GESTIONE EMERGENZA COVID-19: LA VERITA’ DEI DATI

INTERROGAZIONE IN SENATO A PRIMA FIRMA TARICCO A TUTELA DELLA NOSTRA SALUTE PUBBLICA

Durante la scorsa giornata – 8 Aprile, l’ordine dei medici e l’ordine degli odontoiatri hanno stilato un rapporto sulle criticità della gestione dell’emergenza epidemiologica in Piemonte che ha messo in risalto un numero consistente di mancanze e di gravissime carenze creando discordanze sui reali dati rilasciati dalla Protezione civile territoriale e che collocano ad ora la Regione al terzo posto per numero di contagi (13.883) e solo al sesto per numero di tamponi effettuati (48.495).

All’interno del report si sono messe in risalto le mancanze di una strategia preventiva ed operativa di valutazione delle situazioni più critiche nelle case di riposo – con una mancanza di un bollettino giornaliero e le scelte strategiche decise dall’Unità di crisi sulla base dei rilevamenti epidemiologici, la mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia, viziata dall’esecuzione di un numero ridotto di tamponi – e quindi di attribuzione di diagnosi di decesso per Covid-19 solo ai deceduti in ospedale, mancando al conteggio quelle avvenute a domicilio o in residenza, dove i tamponi non sono stati eseguiti. Ancora la mancata fornitura dei DPI – dispositivi di protezione individuale – al personale sanitario sul territorio ed operativi in prima linea negli ospedali e l’esecuzione tempestiva dei tamponi ad essi sia nelle strutture ospedaliere pubbliche sia in quelle private, oltre alla gravissima carenza delle attività di igiene pubblica a causa della quale non è stato possibile intercettare immediatamente sul territorio i sintomatici, i positivi e far seguire a questo il tracciamento rigoroso dei contatti, la quarantena dei conviventi o dei sospetti a rischio.

Sempre durante tale giornata il Comando torinese dei NAS ha effettuato, in diverse RSA di Torino e del Nord-est della regione, ispezioni, sopralluoghi e acquisizioni di documenti, sulla base di alcune segnalazioni giunte negli ultimi giorni, mentre sono in corso due procedimenti giudiziari al momento senza indagati o ipotesi di reato che fanno riferimento alle denunce sulla penuria di mascherine e altri dispositivi nella dotazione destinata al personale sanitario in tutta la Regione ed i decessi in una casa di riposo a Grugliasco, dove in pochi giorni sono venuti a mancare 21 ospiti su 87.

Segnali di allarme giungono anche da varie residenze per anziani nei comuni di  Torino ma anche di Brusasco, Lessona, Borgomanero, Invorio, Villanova di Mondovì, Bosconero, Odalengo Grande e Tortona e di tantissime altre località della nostra regione.

Si apprende così che per ottenere il reale dato di pazienti affetti da Covid-19 nell’intera regione del Piemonte, i medici di medicina generale della Regione, sulla base di rilevanti diagnostici sui propri pazienti, suggeriscono di moltiplicare per 7 il numero di contagiati ufficiali.

Abbiamo  voluto richiamare il Ministro della Salute per avere riscontri a questa situazione e maggiori elementi sul numero dei contagiati e dei decessi per Covid-19 soprattutto tra gli ospiti ed il personale delle strutture RSA della Regione Piemonte, per capire se considerare congrue le indicazioni fornite alle RSA da parte della Regione rispetto alle gravi condizioni epidemiche nelle stesse strutture e nei servizi semiresidenziali e quali verifiche si intendano attuare in tema di prevenzione, vigilanza e di indirizzo effettuate dalla stessa Regione e se queste ultime siano considerate adeguate, dal punto di vista della tutela della salute pubblica – bene prezioso e da garantire ai cittadini del Piemonte anche attraverso lo svolgimento di un adeguato numero di tamponi, per poter mettere in campo il massimo sforzo nel contenimento del contagio, oltre ovviamente ad un’adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuale al personale sanitario impegnato nel quotidiano in prima linea nella lotta a questo male.


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