PRESENTATO IL RAPPORTO SULLA GIUSTIZIA

Oggi è stato presentato in Parlamento il rapporto Ministro della Giustizia con dati che evidenziano come la situazione stia migliorando con una riduzione di cause civili e penali e una riduzione del numero detenuti, soprattutto  attraverso una valorizzazione delle misure alternative alla detenzione, tra l’altro con una significativa riduzione della recidiva. 
In carcere ci sono 54.653 detenuti, 10mila in meno rispetto al 2013.
Le cause civili  sono scese a tre milioni e 800mila a fronte degli oltre 5 milioni di tre anni fa, e le penali con tre milioni e 200 con un  7% in meno. 
In Cassazione entrano comunque 30mila nuovi procedimenti ogni anno. 
Il Ministro ha poi sottolineato come uno degli obiettivi strategici, parallelamente al completamento di numerose riforme in Parlamento e con le norme di attuazione  sia adesso il rafforzamento della cooperazione giudiziaria in sede europea, mettendo “da parte le preoccupazioni miopi di quegli Stati che non rinunciano alle prerogative dei sistemi nazionali".
Ha affermato che siano ormai maturi i tempi per la  procura europea, perché "la risposta al terrorismo, al traffico di stupefacenti e di armi, a quello dei migranti, alla criminalità informatica e alla contraffazione non può essere solo nazionale". 
Per questo è stato fondamentale aver recepito decisioni quadro come quelle sulle squadre investigative comuni, sul blocco e sequestro dei beni, sul reciproco riconoscimento delle decisioni pronunciate in assenza dell'interessato, perché  significa "aver colmato un gap importante", e su questo ha confermato quanto il nostro paese sia stato attivo.
La fotografia presentata dal Ministro è di una giustizia che sta lentamente  migliorando ma che ha uno straordinario bisogno di vedere completate le riforme per tornare ad essere in temini di efficienza e di tempi in media con i dati europei.

In allegato 
- il Rapporto e la relazione 
- e la replica del Ministro


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