PROROGA TERMINI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE

Oggi è stato approvata in terza lettura la conversione del “decreto milleproroghe”, su cui nei giorni scorsi abbiamo lavorato in Commissione Affari Costituzionali.
Il decreto era stato modificato nella sua prima lettura al Senato da emendamenti delle Commissioni e del Governo, ed in quella occasione forse un po’ ingenuamente su alcuni emendamenti, per come erano stati spiegati, avevamo anche o espresso voto favorevole o ci eravamo astenuti, su altri sin da allora avevamo già espresso tutta la nostra contrarietà.
Poi alla Camera il testo era stato ulteriormente modificato e in molti aspetti peggiorato.
Ovviamente sapevamo che essendo in terza lettura, e scadendo i termini per la conversione domenica, il testo non era più emendabile, ma con la presentazione e la discussione dei nostri emendamenti, abbiamo cercato di stimolare il Governo e la maggioranza perché almeno su alcuni aspetti, assumessero l’impegno a modificarli.
Nulla di nulla. 
Su vaccini, periferie, interventi aree terremotate, scuola, ristoro risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie, e tanto altro c’è stato un imbarazzante blocco silenzioso di maggioranza e Governo.

Non solo ma per bloccare la discussione anche in Commissione, in Aula la blocca già il nuovo Regolamento, sono ricorsi a forzature molto brutte che i toni ed i modi da noi usati proprio non giustificavano:
- prima i tempi ridottissimi per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno ( 2 ore) , che un po’ ci aspettavamo, per cui non ci hanno presi alla sprovvista;
- poi in Commissione Bilancio utilizzando in modo strumentale il fatto che in Governo non aveva espresso pareri sugli emendamenti, ne sono stati bocciati in blocco 200, innescando l‘abbandono della Commissione di tutte le opposizioni 
- ed infine in Commissione Affari Costituzionali è stata bloccata la discussione e mandato in Aula il provvedimento senza relatore, come cerco di spiegare QUI

Una brutta pagina nel metodo, ma anche il merito è pessimo perché il provvedimento contiene tante occasioni mancate e alcune vere proprie nefandezze come la proroga nella applicazione del Decreto Lorenzin sui vaccini, un vero e proprio attacco alla salute dei bambini più deboli, quelli immunodepressi e che non possono difendersi, e poi contiene l'intervento sulle periferie che rischia di far saltare 1,6 miliardi di euro che andavano ai comuni.

Il Governo in più occasioni aveva affermato, per bocca di Ministri, Vice e Sottosegretari, che le nostre rimostranze in merito ai fondi periferie era puro allarmismo strumentale. Per superare questi “allarmismi e fraintendimenti” avevamo proposto che il Senato votasse un Ordine del Giorno, da definire con la maggioranza e approvare alla unanimità, che chiarisse che si trattava solamente non di una cancellazione, ma di una dilazione dei fondi, nei tempi e nei modi da concordare per la sua attuazione in Conferenza Unificata.
Purtroppo mentre la maggioranza  affermava in Aula per voce del Senatore Romeo che "non è necessario votare un ordine del giorno, perché … ferma restando la dotazione complessiva … le risorse del bando periferie non sono state cancellate, … va considerata l'ANCI e gli incontri che ci sono… su cui il Governo ha dato piena disponibilità a volere intervenire e fare in modo che siano risolti … come emerso nell'incontro che il P. d. C. ha avuto con l'ANCI per tranquillizzare i Comuni",  i Comuni stessi che nel pomeriggio odierno erano stati convocati dal Governo con all'ordine del giorno il problema, all'ultimo minuto, per "problemi tecnici", hanno visto saltare e annullare il punto, e  hanno conseguentemente rotto i rapporti con il Governo.
Uno splendido comportamento istituzionale . . . come sempre affidabili    . . . IL NUOVO CHE AVANZA

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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