Posta a giorni alterni da ottobre in Granda, necessaria verifica.

A fronte della proposta di progetto di Poste Italiane Spa, società affidataria in Italia del servizio postale universale, di recapitare la corrispondenza, e con essa i giornali agli abbonati, a giorni alterni, in 5.296 comuni italiani, insieme ad altri 19 colleghi parlamentari, in data 29 luglio 2015 ho presentato un’interrogazione nel merito della questione per chiarire se e quali iniziative il Ministero intenda mettere in atto per affrontare questo potenziale danno ai diritti dei cittadini dei territori a minore densità abitativa e all’informazione pubblica.

In data odierna, il quotidiano La Stampa Cuneo segnala che “il recapito della posta a giorni alterni potrebbe estendersi a tutti i 250 Comuni della Granda, anche a Cuneo”. Specifica che “dopo la chiusura, a settembre, di dieci uffici postali (Magliano Alfieri, Neive, frazione San Rocco di Montà, frazione Rivalta de La Morra, Santuario Tinella, Santa Vittoria d’Alba, Govone, Guarene, frazioni di Levaldigi a Savigliano e San Pietro del Gallo a Cuneo) e la riduzione dell’orario d’apertura in altri sei Comuni (Sale San Giovanni, Cissone e Bergolo passano da 3 a 2 giorni; Gaiola da 5 a 3; Torre San Giorgio da 6 a 5 e Valdieri da 6 a 3) ora anche la consegna della corrispondenza entra nel mirino del piano di razionalizzazione di Poste Italiane. In 38 comuni della Granda da ottobre la posta sarà consegnata a giorni alterni: una settimana il lunedì, mercoledì e venerdì; la settimana successiva il lunedì e giovedì. Anche per giornali quotidiani, settimanali, lettere urgenti o telegrammi”. 

Ho già segnalato che questo cambiamento andrebbe a coinvolgere oltre 15 milioni di cittadini. Sembra inoltre non salvaguardare i diritti dei cittadini di molta parte del nostro territorio e avvicinarsi ad una violazione dei diritti dell’Ue e delle direttive comunitarie, esponendo così L’Italia al rischio di apertura di una procedura d’infrazione. 
Mi trovo pertanto a perorare la causa già oggetto dell’interrogazione e pertanto, oggi, ho inviato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Dipartimento dell’informazione e dell’editoria del Parlamento una lettera per chiedere di chiarire quanto sia concreta la tempistica dichiarata relativamente all’avvio del progetto e se non sia possibile e sensato ipotizzare sperimentazioni meno impattanti su territori come quello della provincia di Cuneo. Pur consapevole dei tempi stretti ho chiesto di avere risposta all’interrogazione presentata, prima che venga attivata la riorganizzazione proposta da Poste Italiane Spa. 
Ho ritenuto inoltre utile sottolineare una questione puntuale, per tutelare il diritto all’informazione dei cittadini, e cioè come quanti hanno siglato per l’anno in corso un abbonamento a quotidiani e/o a settimanali nazionali e locali, organizzati per la consegna in giorni determinati, saranno interessati dal progetto di riorganizzazione e di conseguenza come s’intenda compensare la loro perdita in termini di servizio e di ricavi. 

Auspico un chiarimento di queste problematiche prima che la suddetta ‘sperimentazione’ abbia ricadute pesanti su tutto il territorio, in specifico su quelli a minore densità abitativa, già colpiti da tante altre riduzioni di servizi, richiamando in particolare la situazione della provincia di Cuneo.

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