RATIFICATO L’ACCORDO IN MATERIA DI TRAFFICO D’ORGANI

Questa settimana abbiamo approvato alcune ratifiche di accordi, tra i più importanti il  via libera a quella contenente la Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di organi umani, fatta a Santiago de Compostela il 25 marzo 2015, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno.
Il testo modifica il codice penale e introduce una ulteriore aggravante del delitto di associazione a delinquere quando è finalizzata, oltre che a commettere il reato di traffico di organi prelevati da persona vivente, a commettere il reato di prelievo di organi da persona vivente e di uso di organi prelevati illecitamente da persona vivente. Il reato aggravato comporta l’applicazione della pena della reclusione da 5 a 15 anni o da 4 a 9 anni, a seconda che si tratti dell’attività di promozione, costituzione od organizzazione dell’associazione criminosa, oppure che vi si prenda semplicemente parte.
Viene poi inserito il delitto di prelievo di organi da persona vivente con la reclusione da 6 a 12 anni per chiunque illecitamente preleva un organo, parte di un organo o un tessuto da persona vivente, e si punisce con la reclusione da 4 a 10 anni l’esercente una professione sanitaria che si presta al traffico illecito di organi. Alla condanna consegue l’interdizione perpetua dall’esercizio della professione.

Sembrerebbe assurdo dover approvare un accordo di tal fatta.
In questi tempi, portatori insieme a semi di speranza anche di grandi  perdite di valori e di grande disorientamento, dobbiamo occuparci anche di aberrazioni come queste, per impedire che uomini con grandi risorse, per curare la loro vita possano comprare organi prelevati per soldi da altri uomini.


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