REFERENDUM CACCIA

Con la sentenza resa pubblica in queste ore, il TAR assegna definitivamente
ai cittadini le decisioni sull’esercizio della caccia in Piemonte, dopo che in
questi mesi la maggioranza che governa la nostra Regione anche su questo
tema si è dimostrata incapace di affrontare la situazione e a trovare una
soluzione politica alle domande poste dai sostenitori del referendum e alle
diverse sensibilità che su questo tema sono presenti in Piemonte.
Nella discussione in Commissione, l’assessore Sacchetto non è stato capace
di fare altro che modificare l’attuale legge non nel senso delle richieste dei
promotori del referendum e degli emendamenti da noi proposti, ma in senso
completamente opposto, aumentando le specie cacciabi l i e
deregolamentando tutta la materia.
Un comportamento irresponsabile, che lo ha portato a bocciare tutte le
nostre proposte che tendevano a trovare una soluzione che legasse la caccia
alle condizioni ambientali e reali in cui si trova la fauna piemontese e
definisse nuove regole in grado da una parte di tutelarne l’esistenza, e
dall’altra di limitarne il sovrannumero là dove avviene.
Sacchetto e Cota hanno scelto di dare voce alle frange più oltranziste dei
cacciatori, nascondendo la testo sotto la sabbia di fronte alle diverse
sentenze che imponevano il referendum. Il risultato non poteva che essere
questo.

Mino Taricco


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