REFERENDUM CACCIA

Il TAR Piemonte ha depositato la Sentenza che impone alla Regione Piemonte ed in caso di inottemperanza nomina Commissario ad Acta il Prefetto di Torino, per la celebrazione del Referendum cosiddetto “sulla caccia”.

Ciò che è accaduto in questi mesi mette in carico all’Assessore la responsabilità di ciò che è successo, che credo grave, qualunque siano le valutazioni
sul merito del referendum.

Credo sia grave che il Piemonte sia chiamato a spendere 20 o 25 milioni di euro per manifesta incapacità di chi era chiamato a gestire la situazione, in un periodo nel quale si tagliano fondi ai non autosufficienti e alla spesa sociale in genere, ai trasporti e alla scuola e all’università ed in tanti altri settori.

Credo sia grave:

• che la Regione Piemonte, affidata in questo all’Assessore Sacchetto, dopo la sentenza della Corte d’Appello, non impugnata e quindi divenuta esecutiva, del dicembre del 2010, sia rimasta praticamente immobile per un anno, come se la cosa non ci riguardasse, nonostante i solleciti;

• che sia stata avviata nell’autunno 2011 la discussione sulle modifiche alla Legge 70/96 nella convinzione che sarebbe stata presentata una proposta per affrontare le questioni poste dai quesiti referendari e che l’Assessore abbia invece presentato a fine gennaio 2012 una proposta che andava nella direzione esattamente opposta;

• che tutta la gestione della vicenda sia avvenuta nelle segrete stanze e con pochi intimi senza la possibilità di un minimo di confronto;

• che non sappiamo se e quando la Commissione sarà riconvocata per decidere come continuare il lavoro.

Sono convinto e non da ora, che la caccia ben gestita possa essere strumento di una gestione della fauna e del territorio; ho sempre creduto nella necessità di equilibrio e di ponderatezza , vedo invece purtroppo crescere opposti massimalismi, e questo non farà bene né alla caccia, né alla fauna, né al territorio.

Credendo di fare una cosa utile allego il testo, sin qui approvato, della revisione della Legge 70/96 (con la precisazione che l’articolo 6 e l’articolo 20 devono ancora essere rivisti e meglio definiti).

La settimana scorsa in Commissione, l’Assessore Sacchetto, come scritto sopra aveva presentato un emendamento, il 267, che allego, che inserisce il Calendario venatorio e le norme connesse direttamente in Legge, sostituendo di fatto quanto nella Legge 70/96 era contenuto agli articoli 44, 45, 46, 47, 48.

Come accennato è possibile verificare che l’emendamento Sacchetto introduce 9 nuove specie cacciabili, amplia i periodi e carnieri e rende meno restrittive tutte le norme sull’attività venatoria oltre ad inserire con un ulteriore emendamento una deroga sulla migratoria, che è in contrasto con le norme UE.

Avevamo come gruppo PD presentato alcuni sub-emendamenti che modificavano l’emendamento Sacchetto nei seguenti punti :

• Numero delle specie cacciabili che non credo sia il momento di aumentare;
• Abolizione della deroga al divieto di caccia sulla neve per i tetraonidi;
• Divieto di caccia di selezione agli ungulati nel mese di agosto;
• Divieto di caccia la domenica tra marzo e settembre;
• Abolizione delle deroghe sulla migratoria in quanto in contrasto con norme UE;
• Alcune puntualizzazioni relativamente a carnieri e periodi;

Nell’ultima riunione di Commissione, l’Assessore ci ha comunicato che accoglierà solo parzialmente alcuni emendamenti, non accogliendo la maggioranza degli stessi.

Dopo il pronunciamento del TAR , attendiamo di capire ciò che accadrà.

Terremo informati . Alla prossima .

Mino Taricco

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