RIFORMA DELLE BCC

Con 351 voti favorevoli e 180 contrari la Camera poco fa ha approvato la questione di fiducia sulla riforma delle banche di credito cooperativo, provvedimento che si inserisce nel più ampio disegno di ristrutturazione della normativa che regola il sistema bancario, con l'obiettivo di rafforzare gli istituti bancari e sostenere più efficacemente l'economia reale e la crescita.

Quattro gli ambiti di intervento:

- la riforma delle Banche di Credito Cooperativo;

- la garanzia dello Stato sulla cartolarizzazione delle sofferenze;

- le disposizioni fiscali relative alle procedure di crisi

- le norme in materia di gestione e di tutela del risparmio.

  La riforma ridisegna il sistema del Credito Cooperativo italiano, introducendo forti elementi di innovazione e al tempo stesso mantenendone integra l’identità, lo spirito mutualistico e il rapporto col territorio di appartenenza.

Si prevede che l'esercizio dell'attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo (BCC) sia consentito solo agli istituti appartenenti ad un gruppo bancario cooperativo.

Son stati innalzati i limiti del numero minimo di soci (500) e al valore nominale della partecipazione detenibile da ciascun socio (100 mila euro) in una BCC.

La BCC esclusa da un gruppo bancario cooperativo potrà continuare l'attività bancaria solo a seguito di un'autorizzazione della Banca d'Italia e trasformazione in S.p.A.. 

Le principali modifiche apportate in sede referente in Commissione, che hanno recepito molte delle richieste del mondo cooperativo, riguardano: 

- la facoltà della BCC di recedere dal contratto di coesione che la lega al gruppo bancario. In tale ipotesi, così come nel caso in cui sia esclusa dal gruppo, la BCC può deliberare la propria trasformazione in società per azioni, in assenza di tali condizioni,  dovrà deliberare la propria liquidazione; 

- la possibilità, per le banche di credito cooperativo presenti nelle province autonome di Trento e Bolzano, di costituire autonomi gruppi bancari cooperativi composti solo da banche aventi sede e operanti esclusivamente nella medesima provincia autonoma; 

- le capogruppo avranno il potere nei confronti degli organi di amministrazione e controllo delle società aderenti (potere di nominare, opporsi alla nomina o revocare uno o più componenti degli organi di amministrazione e controllo), tali facoltà non sono più previste in casi eccezionali, ma diventano ordinarie facoltà della capogruppo, fermo restando l'obbligo di motivazione;

- sono definite con maggiore precisione le competenze riservate al ministro dell'Economia e delle finanze e alla Banca d'Italia nell'ambito dell'attuazione della riforma delle BCC, attribuendo in via esclusiva alla Banca d'Italia le funzioni di vigilanza alle quali risulta preposta dall'ordinamento e, dall'altro lato, affidando al Ministro dell'economia e finanze la definizione degli aspetti relativi all'adeguatezza dimensionale e organizzativa del gruppo bancario operativo;

- vengono riscritte le disposizioni contenute nel decreto-legge relative alla cosiddetta way out: in deroga alla disciplina sulla devoluzione del patrimonio della cooperativa, che si applica nei casi di fusione e trasformazione di BCC, le banche di credito cooperativo coinvolte in dette operazioni straordinarie possono conferire l'azienda bancaria a una SPA autorizzata all'esercizio dell'attività bancaria, purché al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto sia superiore a 200 milioni di euro;

- all’atto del conferimento, la BCC conferente deve versare allo Stato il 20 per cento del proprio patrimonio netto. Le riserve indivisibili riconducibili alla BCC,  al netto di quanto versato allo Stato, restano nella società cooperativa conferente, che acquisisce la partecipazione nella società bancaria conferitaria; 

- l'introduzione di un Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo, di natura transitoria, per supportare la finalità della BBC nel periodo di transizione, destinato a terminare con la formazione del gruppo bancario cooperativo.

 Importanti poi le misure a beneficio dei consumatori:

- disinnescato l’invio di 50mila cartelle esattoriali agli italiani attraverso un emendamento che estende lo sconto del 30% sul pagamento delle multe anche quando vengono pagate in via telematica (home banking, ecc.) alla scadenza dei 5 giorni previsti per il saldo;

- per il 2016 si riduce drasticamente l'imposta di registro, ipotecaria e catastale, delle vendite di immobili in esito a procedure esecutive (misura fissa di 200 euro anziché il 9% del valore di assegnazione);

- viene definitivamente chiarito il divieto di anatocismo, mettendo fine all'odiosa pratica bancaria che, facendo pagare interessi su interessi, gonfia progressivamente la somma da restituire alla banca in caso di prestiti.

 Il testo passa ora al Senato per l'approvazione definitiva.



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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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