“RIFORMA” GELMINI, PURTROPPO GUASTI E PROBLEMI E NON SOLUZIONI

La situazione della scuola nel nostro Paese ha assunto carattere di emergenza sia per quanto riguarda la qualità dell'offerta formativa e il tempo scuola, sia per le condizioni in cui si opera, sia per i livelli occupazionali, generando tensioni e disorientamento, con un corollario di disoccupazione mai viste in precedenza all'interno del sistema della pubblica istruzione.
L'anno scolastico 2010-2011, per la prima volta, evidenzia nella realtà gli effetti della cosiddetta Riforma Gelmini, ovvero il tentativo di produrre risparmi al bilancio dello Stato senza alcuna considerazione per il progetto educativo e per la preparazione alla vita e alla professione dei nostri ragazzi e giovani e con conseguenze devastanti per insegnanti, operatori della scuola e, soprattutto, alunni e famiglie.
Dopo 2 anni di equilibrismi da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con Regione, Enti Locali e Organizzazioni Sindacali, non sono più sufficienti i pensionamenti e gli “spezzatini” per riuscire a comporre gli organici garantendo il diritto allo studio e l'occupazione a insegnanti “precari da una vita”.
L’amministrazione Cota ha deciso per un verso di dire che “tutto va bene madama la marchesa”, e per altro di destinare risorse risibili a tamponare alcune macroscopiche falle, rinunciando a difendere il “territorio” nei fatti senza svolgere alcun ruolo in tutto questo: in Consiglio regionale non è stato convocato il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale e mancano all'appello risorse significative per dare sostegno agli alunni con disabilità e ai progetti di integrazione dell'offerta formativa.
L'unica risposta la troviamo all'interno del Piano Straordinario dell'Occupazione, con 10 milioni di euro stanziati per assumere circa 350 – 400 unità di personale, tradotto in una delibera di Giunta del 2 agosto che solo in minima parte risponde ai bisogni della scuola piemontese.
L’idea della Giunta regionale di supplire in questo modo ai tagli della Gelmini senza evidenziarne le criticità che introduce è molto grave. A fronte di continui tagli, che non tengono conto della diversa realtà e condizione dei sistemi scolastici a livello regionale e dove non sono fissati in maniera chiara e condivisa i livelli essenziali cui tutte le regioni devono sottostare, la Giunta tenta di mettere una “pezza”, rispondendo ad una logica di schieramento politico ed emergenziale più che ai reali bisogni dei giovani.

Infatti, a fronte delle pressioni delle comunità locali e delle scuole sono state individuate risorse a discapito dei progetti a favore degli alunni disabili e con esigenze educative speciali con minore capacità di lobbying, che solo successivamente e scopriranno gli effetti delle scelte dell'Amministrazione regionale.
Ciò che sta accadendo nella scuola non è frutto del caso, ma risultato di una azione pianificata: tagli di risorse ai servizi pubblici essenziali e tutela feroce di rendite e di interessi particolari di amici e di amici degli amici.
Questa è la tanto sbandierata razionalizzazione della spesa targata LEGA E PDL.
Il Pd avvierà una grande campagna sui temi della formazione e dell’istruzione nelle prossime settimane, con l’avvio del nuovo anno scolastico. Abbiamo chiesto la convocazione della VI Commissione del Consiglio Regionale (Istruzione) per un confronto con il mondo della scuola, per approfondire e far conoscere ai cittadini piemontesi le ripercussioni dei tagli su integrazione offerta formativa, doposcuola, mensa, trasporto.
La scuola va salvata e per salvarla servirà la consapevolezza e l’impegno di tutti.

Mino Taricco utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento