RIFORME COSTITUZIONALI AL VIA

Le minoranze ieri hanno lasciato l’Aula, e dopo l’interruzione tecnica di alcune ore abbiamo votato ed approvato stanotte la Legge di modifica costituzionale.


Una brutta sensazione è stata quella che si è vissuta dovendo prendere atto  che il filo del dialogo si è in questa fase totalmente smarrito e perso.


Quante falsità però per cercare di disinformare abbiamo dovuto sentire!


Prima Forza Italia che negli interventi dei suoi esponenti ci ha spiegato che per coerenza non avrebbe votato, o avrebbe votato contro, oppure avrebbe cercato ci cambiare, con centinaia di emendamenti, quegli stessi articoli della riforma, che, fino a poche settimane fa, avevano scritto e difeso con determinazione in Commissione.


Poi il movimento 5Stelle ci informava che ci avevano subissato, in Aula, di centinaia  di emendamenti e subemendamenti presentati freschi freschi ogni mattina, come conseguenza del fatto, a suo dire, che la maggioranza aveva chiesto, e l’Aula deliberato, la seduta fiume.


Ovviamente, ed è facilmente evincibile dai verbali, che è stato vero l'esatto contrario.


La seduta fiume si è dovuta porre invece, proprio perché ogni giorno, nell’attività d’Aula, si approvavano un centinaio di emendamenti, e contemporaneamente ogni mattina, il suo gruppo presentava, potendolo fare alla luce del presente Regolamento, alcune centinaia di nuovi subemendamenti, di fatto rendendo tendente all’infinito l’approvazione della norma.


E che il tutto fosse strumentale si può facilmente evincere dal contenuto degli emendamenti stessi.


Si è provato in più occasioni a costruire le condizion i di un accordo, non è stato possibile.


Una considerazione finale : il movimento 5Stelle ha posto come questione non negoziabile, prendere o lasciare, l’inserimento in Costituzione della previsione del referendum propositivo senza quorum, cioè della possibilità che possa essere proposto un referendum e che questo sia valido nel suo esito, a prescindere dal numero dei partecipanti al referendum stesso.


Oggi il testo approvato prevede già un quorum differenziato: nel caso in cui a richiedere il referendum siano 500.000 elettori il referendum è valido ovviamente se la maggioranza degli elettori è a favore, e se i partecipanti al voto sono almeno la maggioranza degli aventi diritto al voto, e nel caso invece che a richiedere il referendum siano almeno 800.000 elettori basterà che il numero degli elettori sia pari almeno alla maggioranza dei partecipanti alle ultime elezioni alla Camera dei Deputati.


Crediamo che questa soluzione sia rispettosa della volontà popolare, e al tempo stesso preveda una necessaria soglia, affinché la volontà del paese, per essere validata, richieda di essere minimamente rappresentativa.


Nel complesso siamo convinti che quella che stiamo portando avanti sia una buona revisione della carta costituzionale, e dopo quarant’anni di tentativi di ammodernamento e la ormai urgente necessità di ridefinire alcune funzioni ed alcune allocazioni di decisioni e di responsabilità, ci sono probabilmente le condizioni per far fare un passo avanti al nostro paese. Ed è nostra responsabilità fare tutto il possibile per creare le condizioni affinchè ciò accada.


 


Di seguito il link ai contenuti della riforma


 


 http://www.minotariccoinforma.it/ita/legginews.asp?id=2570

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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