RINNOVABILI : SPERIAMO IN UN RINSAVIMENTO

Non si era ancora mai visto nessun Governo, cambiare le regole del gioco, in modo così plateale e spudorato , dopo averle appena definite .
Credo non esistano parole per definire tanta insipienza e tanta superficiale approssimazione .
Ricapitolando :

- Nel 2003 con il Decreto legislativo 29 dicembre n. 387 si avvia di fatto , in Italia , la promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili detto decreto prevedeva la emanazione di Linee guida che ne regolamentassero le modalità e le condizioni
- Nel 2007 un nuovo Decreto disciplina l'accesso alle tariffe incentivanti per chi produce energia attraverso impianti fotovoltaici, e le fissa da un minimo di 36 ad un massimo di 49 centesimi di euro per kWh prodotto, innalzandole rispetto alla normativa previgente. Detto decreto ribadisce l’impegno al varo delle Linee guida nazionali
- Nel 2010 il 06/08 viene approvato il D. Min. Sviluppo Economico recante disposizioni per l'incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e lo sviluppo di tecnologie innovative per la conversione fotovoltaica che di fatto sommariamente fissa gli incentivi in modo decrescente quadrimestralmente per il 2011 e decrescenti di un ulteriore 6% all’anno per il 2012 e 2013
- il 10 settembre 2010 vengono finalmente varate le “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” emanate con Decreto ministeriale in attuazione a quanto previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, le quali sono entrate in vigore il 3 ottobre 2010.
- nelle scorse settimane era circolata la bozza del Decreto “ammazza rinnovabili”, che prevedeva , tra l’altro, il tetto degli 8 GW di potenza solare ; a seguito delle forti proteste la bozza veniva modificata
- il 3 marzo 2011 veniva effettivamente approvato, dal Consiglio dei Ministri, il Decreto di recepimento della direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili ;

Il Decreto, non a casa ribattezzato “ammazza rinnovabili” da parte delle Associazioni ambientali e di categoria economiche , parrebbe , infatti, anche incostituzionale prima di tutto per eccesso di delega: il Parlamento ha delegato il Governo a recepire la Direttiva Europea a favore delle rinnovabili, ma il Governo non ha in nessun modo recepito i pareri delle Commissioni Parlamentari, cioè dell’istituzione delegante stessa andando oltre, quindi, il contenuto della delega che, invece, andava rispettato. Il Decreto prevede che le tariffe incentivanti del Conto Energia si applichino agli impianti allacciati alla rete entro il 31 maggio 2011, mentre per quelli allacciati dopo tale data gli incentivi saranno rimodulati e disciplinati con un successivo Decreto , da emanare entro il 30 aprile 2011.
Se, dunque, è stato scongiurato il pericolo della introduzione del contestatissimo limite degli 8 Gw di potenza installata, al raggiungimento del quale gli incentivi al fotovoltaico del Conto Energia sarebbero stati sospesi, il Decreto di Aprile dovrà stabilire l'entità di nuovi incentivi, tenendo conto di una serie di parametri, tra cui la riduzione dei costi delle tecnologie e degli incentivi applicati negli Stati UE. Gli incentivi saranno, inoltre, differenziati sulla base della natura dell’area di sedime mentre per quanto riguarda le aree agricole, gli impianti fotovoltaici installati a terra saranno ammissibili per la fruizione degli incentivi a patto che gli impianti non superino 1 MW di potenza nominale e, se più di uno, non dovranno essere a meno di 2 km di distanza l'uno dall'altro. Inoltre non dovranno occupare più del 10% dell’appezzamento su cui sono realizzati. Ciò significa che si dovrà aspettare ancora per capire la vera strategia: la riduzione del sistema incentivante, prevista per la fine del 2013 e paventata per maggio 2011, potrebbe ripresentarsi nel decreto primaverile. Questo “dettaglio” getta produttori e investitori in una posizione scomoda, perché fino all’inizio dell’estate non si avranno certezze sulle potenzialità incentivanti future: chi si arrischierà ad investire in condizioni di incertezza .
Le imprese terrorizzate infatti sono tantissime.
Una marea di piccole e medie imprese che già hanno comunicato che stanno chiudendo e che hanno già messo in cassa integrazione lavoratori .
Giovedì scorso al teatro Quirino di Roma molte associazioni Aper, Assosolare, Anev, AssoEnergie Future, Gifi/Anie hanno rappresentato gli effetti immediati del decreto rinnovabili e hanno comunicato proposte di modifica al decreto davanti ad una platea stracolma con oltre 2000 persone e nei giorni scorsi oltre 50.000 sono state le firme per chiedere di rivedere la decisione .
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intervenuto ieri in merito alle proteste riguardanti l’approvazione del Decreto Romani, promettendo tempi brevi per la programmazione di nuovi incentivi che permettano alle aziende del settore di proseguire nella loro attività.
Chiediamo una brusca sterzata al Governo in tema di rinnovabili, e avanziamo proposte concrete in quanto il decreto determina sin da subito effetti pesantemente negativi quali il ricorso immediato alla cassa integrazione straordinaria (stimabile in oltre 10.000 unità direttamente impegnate nel settore), il blocco degli investimenti per i prossimi mesi di oltre 40 MLD di euro, il blocco delle assunzioni e la perdita di qualificati posti di lavoro.
Chiediamo tra l’altro come lo chiedono in tanti che la data per l'allacciamento degli impianti e la ridefinizione del sistema degli incentivi siano posticipati al 31 dicembre 2011, abolendo anche ipotesi di quote massime incentivabili su base annuale.
Crediamo sia necessario uno snellimento della burocrazia oggi prevista per l’ottenimento delle autorizzazioni.
Vogliamo sperare in un rinsavimento , non si possono distruggere così le prospettive di un settore su cui è invece necessario investire , con regole e con saggezza , magari non mettendoci sette anni per definirle, come nel caso delle Linee guida , ma su cui è necessario investire .

Mino Taricco

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