RIQUALIFICHIAMO E TUTELIAMO IL RUOLO DELLA GUARDIA GIURATA

Nella giornata di mercoledì 27 novembre ho rivolto,
come primo firmatario e insieme agli onorevoli Luigi Famiglietti, Silvia Fregolent,
Franca Biondelli e Davide Mattiello, un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia sul tema della riqualificazione e tutela del lavoro delle guardie giurate.
Nello specifico, abbiamo sottolineato l’urgenza di una riconsiderazione e nuova regolamentazione di questo settore lavorativo: abbiamo infatti domandato al Ministro come intenda operare per ridefinire i requisiti minimi di qualità e sicurezza richiesti alle aziende che operano in questo ambito e, soprattutto, per garantire una maggiore tutela ai lavoratori stessi.                                                                                                           
Accanto a ciò, ci siamo anche soffermati sulla possibilità di ampliare il raggio d’azione di tali figure professionali, suggerendo la possibilità di un loro impiego nell’esercizio di funzioni pubbliche.
“Questo importante settore lavorativo del Paese conta circa 40.000 lavoratori, tra guardie armate e non armate: un numero consistente, che fornisce un fondamentale servizio di sicurezza sia nell’ambito pubblico sia in quello privato.                                            Purtroppo, le aziende che gestiscono questi servizi non sempre tutelano i loro lavoratori, e spesso non applicano il contratto sottoscritto dalle principali organizzazioni sindacali.         È necessaria quindi un’azione per garantire una maggiore sicurezza ai dipendenti di questo settore e, più in generale, anche per ripensare alle mansioni della stessa figura della guardia giurata”.

L’interrogazione parlamentare cerca infatti di intervenire in un settore gestito da una molteplicità di aziende, operanti con modalità spesso diverse l’una dall’altra.
Un settore che, tuttavia, ha vissuto un consistente numero di fallimenti negli ultimi anni: situazioni, quest’ultime, che hanno avuto gravi ripercussioni sui dipendenti stessi, con forti penalizzazioni e mancati pagamenti degli stipendi.


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