RISPOSTA DEL MINISTERO SU SCUOLE PARITARIE

Avevamo presentato alla Camera un’interrogazione per chiedere al Governo certezze sulle risorse e sui tempi di erogazione dei contributi statali alle scuole materne paritarie.
L’interrogazione, firmata anche da Simonetta Rubinato e da Luigi Bobba, sollecitava il Governo a chiarire a quanto ammontassero le risorse effettivamente disponibili nel bilancio dello Stato per il 2013 e ad accelerare il saldo dei contributi degli anni precedenti, oltre a garantire il trasferimento alle Regioni degli stanziamenti previsti per l’anno corrente.
Lo avevamo fatto con la consapevolezza che, qualora si dovesse mettere in discussione l’erogazione dei contributi previsti, sarebbe a rischio la sopravvivenza del sistema delle scuole dell’infanzia paritarie che ospitano circa 660 mila bambini su 1,7 milioni di aventi diritto, arrivando a coprire a livello nazionale il 45% dell’offerta formativa e con situazioni come la nostra provincia nella quale il ruolo svolto da queste realtà è assolutamente fondamentale.
Ricordavamo che la mancata erogazione di questi contributi avrebbe ricadute gravissime sui bambini, sulle famiglie e sull'occupazione del personale, oltre che sulle casse dello Stato e delle Regioni chiamate a quel punto a garantire a tutti i bambini il servizio formativo dell’infanzia.
Ricordavamo che un ‘posto bambino’ alla scuola dell’infanzia statale ‘costa’ alla collettività 6.500 euro l’anno, mentre il contributo collettivo concesso alla scuola materna paritaria è mediamente di 425 euro, con evidente vantaggio economico per la finanza pubblica.
Nella sua risposta il Sottosegretario Rossi Doria a nome del Governo ci ricordava che le risorse ammontano sul capitolo 1477, per il 2013, a 275.928.588 e di 223.000.000 sul capitolo 1299.
Relativamente ai 275 milioni del 1477, il Ministero ne ha già disposto la ripartizione con decreto n. 3 del 12 marzo 2013, assegnandone la gestione agli Uffici scolastici regionali.
Al riguardo ci segnalava che fino allo scorso anno i contributi venivano erogati utilizzando le contabilità speciali funzionanti presso gli uffici scolastici territoriali, procedura che consentiva l'accreditamento diretto delle somme alle scuole in quanto il controllo delle ragionerie provinciali dello Stato avveniva in via successiva.
Dal 1o gennaio 2013 invece , ai sensi dell'articolo 7, comma 39, del decreto legge n. 95 del 2012, le contabilità speciali non possono più essere alimentate e perciò tutti i pagamenti sono effettuati attraverso SICOGE, il sistema informativo della Ragioneria generale dello Stato per i pagamenti dell'amministrazione.
Questa modalità di pagamento prevede il controllo preventivo da parte delle Ragionerie dello Stato. Tale circostanza, unitamente al fatto che nel SICOGE non erano presenti i dati delle scuole paritarie, ha purtroppo comportato qualche ritardo nell'erogazione dei fondi.
Al momento risulta comunque che alcuni Uffici scolastici regionali hanno già completato l'assegnazione delle somme alle scuole e che le altre dovrebbero provvedere in tempo breve.
Sul capitolo 1299 sono presenti 223.000.000 milioni , ma risultano accantonati 80 milioni e 280 mila euro .
La ripartizione di questo capitolo avviene mediante un Decreto interministeriale adottato di concerto con i Ministri per gli affari regionali e per l'Economia e le finanze, sentita la Conferenza Stato-Regioni.
L’accantonamento 80 milioni di euro è quello previsto ai sensi dell'articolo 2 del decreto legge n. 174 del 2012, che sanziona in questo modo le regioni che non hanno operato le previste riduzioni dei costi della politica nel termine stabilito dalla legge statale.
Come fatto presente in più occasioni, anche da parte dello stesso Ministro Carrozza, è in corso un approfondimento sulla specifica natura dei finanziamenti in esame: essi sono qualificati in bilancio come trasferimenti alle regioni ma vengono direttamente erogati dallo Stato alle istituzioni scolastiche su delega delle regioni stesse.
È dunque ipotizzabile che gli stessi non debbano essere considerati veri e propri trasferimenti alle regioni e quindi non siano soggetti al meccanismo di salvaguardia previsto dal citato decreto legge.
Sul punto è in corso dallo scorso maggio un confronto con il Ministero dell'economia e delle finanze che, si auspica, giungerà presto a una soluzione condivisa.
A margine della Commissione il Sottosegretario ha comunque garantito che gli 80 milioni attualmente accantonati si sarebbero erogati nel 2013 , ricordandoci però al tempo stesso che il vero problema sarebbe stato relativamente al 2014, in quanto per il prossimo anno non è previsto al momento lo stanziamento delle risorse.
Dovremo ripristinarle in sede di legge di stabilità per il 2014.

Mino Taricco


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