RIVEDERE I CRITERI PER IL PAGAMENTO DELL’IMU SUI TERRENI AGRICOLI E MONTANI
Riteniamo sia necessaria una revisione del provvedimento del Governo relativa al pagamento dell’Imu per i terreni agricoli e montani, va infatti rivisto il criterio di altitudine che esenta dal pagamento dell’Imu i terreni agricoli dei Comuni situati a 601 metri di altitudine e oltre e i terreni posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali e situati in Comuni posti a un’altitudine compresa tra i 281 e i 600 metri. Un criterio che dovrebbe essere non soltanto rivisto, ma integrato con elementi in grado di introdurre una più equa gestione del pagamento, come ad esempio la più o meno alta redditività degli stessi terreni. Il solo criterio altimetrico, infatti, per il deputato cuneese introduce forti discriminazioni: in primo luogo, chi infatti possiede un terreno in un Comune posto a un’altezza compresa tra 281 e 600 metri e non rientra nelle specifiche categorie di esenzione previste dal provvedimento si vedrebbe costretto a pagare l’imposta, e, in secondo luogo, anche tutti i proprietari di terreni agricoli posti in Comuni sotto i 281 metri si vedrebbero costretti a pagare.
Credo sia infatti assolutamente necessario rinviare il provvedimento sull’IMU sui terreni agricoli. Il parametro altimetrico utilizzato è assolutamente non capace di tradursi in risultati fiscalmente equilibrati e accettabili. Si è purtroppo fatto tutto troppo in fretta e senza il dovuto approfondimento. Il parametro altimetrico deve essere uno dei parametri, ma credo ve ne siano altri di cui tenere conto, bisognerà valutarli approfonditamente per evitare di colpire indiscriminatamente ed in modo non coerente tra territori e territori. Chiediamo al Governo di rinviare e poi di aprire un confronto che coinvolga anche il mondo agricolo e le Commissioni parlamentari competenti.
In allegato il decreto che chiediamo di rivedere
e la letera inviata ieri al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro Padoan e al Ministro Martina