SCUOLA, INTERROGAZIONE PD SU PARZIALE BLOCCO CONTRIBUTI MATERNE PARITARIE

Un gruppo di deputati del Pd, capeggiati da Mino Taricco e Simonetta Rubinato , hanno depositato oggi alla Camera un’interrogazione per chiedere al Governo certezze sulle risorse e sui tempi di erogazione dei contributi statali alle scuole materne paritarie. L’interrogazione, firmata anche da Beppe Fioroni, Giorgio Zanin e Luigi Bobba, sollecita il Governo a chiarire a quanto ammontino le risorse effettivamente disponibili nel bilancio dello Stato per il 2013 e ad accelerare il saldo dei contributi degli anni precedenti, oltre a garantire il trasferimento alle Regioni degli stanziamenti previsti per l’anno corrente.
“Se dovesse essere messa in discussione l’erogazione dei contributi – spiegano i parlamentari del Pd allarmati dalla notizia che il Mef, in forza del decreto n. 174/2012, avrebbe accantonato 80 milioni di euro sui 223, assegnati nell'ultima Legge di Stabilita' a favore delle Regioni per il sostegno a queste scuole, in attesa che queste provvedano alla riduzione dei costi della politica – sarebbe a rischio la sopravvivenza del sistema delle scuole dell’infanzia paritarie che ospitano circa 660 mila bambini su 1,7 milioni di aventi diritto, arrivando a coprire a livello nazionale il 45% dell’offerta formativa, con punte come in Veneto del 68%. Con ricadute gravissime sui bambini, sulle famiglie e sull'occupazione del personale, oltre che sulle casse dello Stato e delle Regioni chiamate a quel punto a garantire a tutti i bambini il servizio formativo dell’infanzia".
I firmatari dell’interrogazione ricordano infatti che un ‘posto bambino’ alla scuola dell’infanzia statale ‘costa’ alla collettività 6.500 euro l’anno, mentre il contributo collettivo concesso alla scuola materna paritaria è mediamente di 425 euro, con evidente vantaggio economico per la finanza pubblica. Attualmente nei capitoli dello stato di previsione del Ministero dell’istruzione è previsto lo stanziamento complessivo per l’anno 2013 di 501.921.992 euro, quasi 35 milioni in meno di quanto stanziato nell’ultimo anno del Governo Prodi. L'ulteriore taglio di 80 milioni sarebbe dunque insostenibile, considerato anche che Il ritardo con cui lo Stato trasferisce i contributi alle regioni arriva a superare i 6/8 mesi.


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