SCUOLE PARITARIE:TARICCO INTERROGA I MINISTRI DELL'ISTRUZIONE E DELL'ECONOMIA PER SBLOCCARE RISORSE
Venerdì 4 Settembre 2020
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Documentazione
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Scuola
Con un emendamento approvato in sede di conversione del decreto Rilancio, proprio per affrontare le conseguenze dell’emergenza, e per aiutare il sistema ad affrontare la complessità della nuova situazione, è stato previsto un raddoppio dello stanziamento previsto – ulteriori 150 milioni di euro che si aggiungono agli ordinari 150 milioni stanziati per le scuole paritarie, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado – , ma tali risorse sono rimaste bloccate, lasciando in grossa difficoltà gli istituti interessati.
Ad un mese e mezzo circa dall’approvazione del decreto-legge, il totale delle risorse stanziate, 300 milioni di euro, sono bloccate a causa di una “necessaria variazione di bilancio” da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze, non ancora effettuata ed indispensabile per poter poi erogare i fondi, azione che secondo il parere del sopracitato Ministero sarebbe “sempre possibile in caso di urgenza, per le amministrazioni interessate, richiedere risorse necessarie ricorrendo ad anticipazioni di tesoreria”.
Ad oggi le scuole hanno già dovuto impiegare queste risorse – che avrebbero dovuto coprire il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie durante i mesi di sospensione della didattica in presenza – per la sanificazione ed organizzazione degli spazi in vista della ripresa delle lezioni e sono già 96 le scuole paritarie che hanno dichiarato la chiusura.
Ho così voluto richiamare sia il Ministro dell’Istruzione, sia il Ministro dell’economia e delle finanze sul concreto rischio – visto l’imminente inizio delle lezioni per il nuovo anno scolastico 2020/2021 – che molti istituti non siano messi in condizione di ripartire e su quello quindi che vi possa essere la necessità di dover trovare per molti ragazzi una collocazione presso gli istituti statali, con tutte le complessità conseguenti e ovviamente con costi aggiuntivi stimati in molte decine di milioni di euro, al fine di garantire il diritto all’istruzione per tutti, costituzionalmente tutelato.