SEMESTRE EUROPEO

Nella mattinata di martedì 24 giugno si è svolta alla Camera dei Deputati la comunicazione del Presidente del Consiglio Renzi sulle linee programmatiche per il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, con relativa discussione e approvazione della mozione della maggioranza sulla stessa comunicazione del Premier da parte dell’Aula di Montecitorio (296 favorevoli e 169 contrari).


 


Un articolato discorso, lungo il quale il Presidente del Consiglio ha voluto presentare il programma di lavoro che l’Italia cercherà di attuare durante il semestre europeo e, al contempo, esporre un piano di riforme per il Paese di durata triennale.


Due i punti del discorso di Renzi: l’Europa che si vuole costruire e l’idea di Italia che si vuole presentare e realizzare.


In primo luogo, l’Europa, non più vista come luogo “altro”, istituzione lontana, che produce solo parametri, autorizzazioni e sanzioni, ma Istituzione al centro di un vero e proprio cambiamento di marcia e prospettiva.


Un cambiamento che deve  condurre alla crescita ed alla stabilità, da attuarsi lungo alcune linee guida.


Tra le più importanti esposte :


-           il tema dell’immigrazione, per il quale il Premier ha richiamato l’attenzione sull’operazione Mare nostrum, sulla necessità di intervenire per punire la criminalità organizzata che gestisce i viaggi dei migranti e sulla necessità di internazionalizzare gli interventi umanitari,


-          la politica estera, con i rapporti con l’Africa e l’Asia e il problema ecologico,


-          e, infine, il nodo del lavoro, sul quale il Premier ha richiamato al necessità di un intervento europeo,  con una lotta a tutto campo alla disoccupazione giovanile, nella convinzione che senza occupazione non ci sia alcuna possibilità di stabilità e crescita.


Quanto all’Italia, che dovrà guidare il semestre europeo, il nostro dovrà essere un paese forte, consapevole della qualità dei propri imprenditori e dei lavoratori.


Il risultato elettorale ottenuto alle ultime elezioni,  consegna una  forte responsabilità al Partito Democratico ed al  Governo.


Ed è proprio a proposito del discorso sull’Italia che il Premier si è soffermato sulla proposta di un nuovo pacchetto di riforme da attuarsi in un periodo di 1000 giorni, dal 1° settembre 2014 al 28 maggio 2017 e sul quale ha “sfidato”, politicamente e propositivamente, tutto il Parlamento e le forze politiche che vi sono rappresentate.


Fisco, agricoltura, Pubblica Amministrazione e mercato del lavoro sono soltanto alcuni tra i punti che tale pacchetto di riforme toccherà, per «riportare l’Italia a fare l’Italia e non farsi dettare l’agenda da altri».


Un discorso di grande  impegno e speranza, che pone il Paese di fronte ai grandi appuntamenti dei prossimi mesi e anni: come ha detto lo stesso presidente del Consiglio, «l’Europa sarà ciò che saremo in grado di costruire», proprio perché «il contributo che possiamo dare è più grande delle paure che abbiamo».


 


Buon lavoro a tutti noi.


 


Mino Taricco

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