SITO INDUSTRIALE EX-ACNA DI CENGIO: MASSIMO IMPEGNO E VIGILANZA PER BONIFICA E RICONVERSIONE
Mercoledì 17 Febbraio 2021
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Documentazione
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Territorio
L’ACNA – Azienda coloranti nazionali ed affini, citata in giudizio nel 2003 per inquinamento ambientale dei territori piemontesi e liguri, sottoposta ad interventi di bonifica per alcune aree, tenendo di fatto fuori circa 4 milioni di metri cubi di rifiuti tossici non smaltiti, oggi risulterebbe di interesse dei Ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture per la realizzazione del nuovo carcere della Provincia di Savona – parrebbe nell’area dismessa A2 dell’ex sito industriale.
Il tema è tornato di grandissima attualità soprattutto dopo che si sono
concentrate sul sito attenzioni per un suo presunto ri-utilizzo, in
ultimo a seguito dell’interesse da parte dei Ministeri della Giustizia e
delle Infrastrutture per un nuovo carcere sull’area A2 attualmente
dismessa. In merito a detta ipotesi si sono espressi criticamente sia le associazioni impegnate in materia di tutela della salute e della salvaguardia ambientale, sia il Garante regionale dei detenuti che ha ribadito criticità logistiche e strutturali dell’area
concentrate sul sito attenzioni per un suo presunto ri-utilizzo, in
ultimo a seguito dell’interesse da parte dei Ministeri della Giustizia e
delle Infrastrutture per un nuovo carcere sull’area A2 attualmente
dismessa. In merito a detta ipotesi si sono espressi criticamente sia le associazioni impegnate in materia di tutela della salute e della salvaguardia ambientale, sia il Garante regionale dei detenuti che ha ribadito criticità logistiche e strutturali dell’area
A seguito della bonifica dell’intera area industriale, nella quale erano e ad ora ancora sono presenti 4 Milioni di metri cubi di rifiuti pericolosi, la popolazione del territorio continua a richiedere garanzie sulla messa in sicurezza del sito, pur essendo ultimati gli interventi di confinamento ed i conferimenti, per evitare anche che nuovi eventi climatici o alluvionali possano ingenerare nuove emergenze.
Abbiamo così voluto sollecitare la massima attenzione soprattutto perché ritengo sia necessario monitorare il processo di bonifica e di messa in sicurezza del sito, e chiarire l’effettiva natura dell’interesse da parte dei Ministeri competenti sull’oggettiva possibilità di realizzazione in Valle Bormida del nuovo carcere della Provincia di Savona. L’ultimazione degli interventi di bonifica e la completa messa in sicurezza del sito industriale dovrà aver cura in ogni caso di evitare qualunque destinazione che possa aggravare ulteriormente la già compromessa e delicata situazione ambientale della Valle.