SPENDING REVIEW REGIONALE. UNA DICHIARAZIONE DI MINO TARICCO
E’ arrivata in aula in questi giorni la deliberazione relativa alla Spending Review regionale a suo tempo richiesta per poter, come dice il nome stesso, procedere ad una revisione complessiva della spesa regionale verificando gli spazi e la possibilità di una riorganizzazione e riduzione della spesa.
Le proposte che sono emerse in Commissione da parte della maggioranza ed in particolare dal Gruppo Progettazione, segnano questa Norma, dal nostro punto di vista, con un approccio molto poco equo e dirigista, se da una parte tutti gli interventi di riorganizzazione e di riduzione della spesa che riguardano gli organi di amministrazione di società e la riduzione delle stesse sono molto timidi e generici dall’altra parte gli interventi sul personale sono proposti con modalità non rispettose delle leggi che otterranno il solo risultato di aprire un contenzioso infinito che servirà più come manifesto ideologico, che non come scelta e percorso capace di generare razionalizzazione e sostenibilità.
Per questo abbiamo chiesto un’inversione dell’ordine del giorno per rinviare la discussione sulla spending review e affrontare l’assestamento di bilancio.
Era una occasione per andare verso l’approvazione di una legge necessaria per la gestione della Regione e consentire lo sblocco del programma
operativo, e conseguentemente degli impegni e dei pagamenti a questo collegati.
L’abbiamo fatto anche per sospendere la trattazione di un provvedimento che tanta preoccupazione sta provocando nei lavoratori della Regione e nelle
loro famiglie in modo assolutamente inutile e dannoso per le modalità e l’approccio con cui questi temi sono stati trattati.
La maggioranza in Consiglio ha deciso di andare avanti sulla spending review, assumendosi una grave responsabilità.
Se infatti è evidente che viviamo una fase di grande difficoltà finanziaria, le ricette nostre e del centrodestra per risolvere la situazione non sono le stesse.
Abbiamo la consapevolezza che un momento difficile non può essere affrontato conservando tutto l’esistente, ma di fronte alla prospettiva di qualche
centinaio di lavoratori che tra la Regione, le Agenzie, le società partecipate, le Comunità montane vedono una grandissima incertezza sul proprio futuro,
il tema che poniamo è se tutto ciò lo si vuole governare, trovando le adeguate soluzioni, o se invece si vuole usare senza alcun criterio la mannaia.
La Giunta deve decidere se andare a un confronto con le organizzazioni sindacali e i lavoratori per trovare soluzioni condivise, come sosteniamo noi, o se invece forzare unilateralmente la situazione con provvedimenti sbagliati, che non tengono conto dell’allarme sociale e della situazione reale in cui i
cittadini vivono, come invece mostra di volere la maggioranza.
Dal canto nostro abbiamo presentato numerosi emendamenti volti a modificare le proposte della maggioranza: proponiamo di rivedere al ribasso
il numero delle direzioni regionali, ridurre al minimo i contratti privati e i direttori esterni, perché in periodo di crisi occorre valorizzare al massimo le
risorse interne all’ente, e riportare in capo all’ente il numero più alto possibile di attività regionali delegate all’esterno.
Siamo anche convinti che vi siano soluzioni non ancora verificate quali l’utilizzo di possibilita’ di pensionamento di chi ne ha i requisiti e l‘utilizzo di alcuni strumenti recentemente adottati su analoghe situazioni ministeriali e che in un quadro di confronto con le organizzazioni sindacali, sia possibile trovare soluzioni che portino a un effettivo importante risparmio.
Lavoreremo per rendere piu’ equa ed efficace la delibera sulla spending review regionale per evitare che battaglie e divisioni interne alla maggioranza creino danni alla funzionalita’ di un ente con ruoli fondamentali e delicati in tantissimi aspetti della vita dei cittadini e delle comunita’.