STABILITA’: RUGHETTI(PD) SULLA CASA GOVERNO CORREGGA ERRORI CON URGENZA
"Continuare a mettere la testa sotto la sabbia nonaiuterà certo a risolvere i problemi aperti. Serve una correzione urgente per evitare che le case di minor valore nel 2014 paghino la TASI mentre nel 2012 grazie alle detrazioni sulla abitazione principale non pagavano l’IMU".
Così Angelo Rughetti, Deputato del PD componente dellacommissione Bilancio commenta l’approvazione del disegno di legge che oggi approda in Aula e che "contiene un errore che va sanato per evitare che i comuni falliscano e i cittadini meno abbienti paghino una tassa che prima non c’era".
"La scelta fatta dal Governo sotto il ricatto del NuovoCentro Destra produce un effetto distorto e regressivo. Pagano i poveri mentre i ricchi avranno degli sgravi. Come si può non capire questo errore?Spieghiamo: i comuni dice Rughetti avevano 4,4 miliardi di gettito IMU prima casa al netto delle detrazioni su abitazione principale e sui figli che valeva intorno ad 1,5 miliardi. Oggi con la Tasi al 2,5 per mille avranno se va bene 3,5 miliardi più un trasferimento dallo stato di 700/800 milioni (perché una parte del 1,5 miliardi aggiunti nel fondo di solidarietà andranno a compensare partite vecchie). Ma anche se conteggiassimo tutto il miliardo e mezzo di trasferimenti compensantivi è evidente che dalle casse dei comuni mancher à almeno 1 miliardo di euro. Quale sarà la conseguenza si domanda il deputato del PD? che i comuni non potranno ristabilire la detrazione sull’abitazione principale e così chi nel 2012 aveva un onere IMU da pagare inferiore ai 200 euro era esentato mentre nel 2014 sarà costretto a pagare. Un capolavoro!
Come correggere questa distorsione? continua Rughetti.Questo errore si può correggere in vari modi. Versando nelle casse dei comuni 1 miliardo di euro (ipotesi scolastica visto che i soldi non ci sono); aumentando l’aliquota massima TASI prima casa al 3,5 mille in modo che i comuni possano contare su un gettito prima casa maggiore e rimettere le detrazioni sulle abitazioni principali (ci sarebbe una redistribuzione all’interno deicontribuenti della prima casa e pagherebbero di più quelli con case di maggior valore); aumentando l’aliquota massima sugli immobili diversi dall’abitazione principale; oppure aumentando l’aliquota massima solo per le seconde e le terze case.
Infine vi sarebbe, chiude Rughetti, una ipotesi veramenteautonomista:
prevedere una aliquota libera a disposizione dei comuni che possano graduare anche diversificando rispetto alla categoria catastale. Ipotesi che in prospettiva con la riforma del catasto avvenuta sarebbe da privilegiare perché riporterebbe il rapporto fiscale sugli immobili nella totale disponibilità dei comuni.
A questo stato di cose, conclude Rughetti, si aggiunge ilpasticcio sulla mini IMU per il quale serve trovare un modo per non farla pagare e quanto meno un chiarimento che dia ai comuni la possibilità di non far pagare la differenza dovuta all’aumento della aliquota sulla prima casa o prevedendo la detrazione dalla prima rata della Tasi.
Riuscirà il Nuovo Centro Destra a fare una scelta nondemagogica ed abbandonare una posizione di bandiera che produce effetti regressivi?