TUNNEL DEL TENDA: QUESTION TIME AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Lunedì 11 Settembre 2017
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Provvedimenti
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Infrastrutture
Insieme alla collega Chiara Gribaudo e ai deputati Borghi, Gnecchi, Realacci, Ginefra e Falcone, abbiamo presentato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti un question time relativo alla situazione del tunnel stradale del Colle di Tenda.
Già nel mese di luglio u.s., insieme ai colleghi, avevo presentato un’interrogazione per chiedere al Ministro se non ritenesse urgente verificare la situazione effettiva, per garantire tranquillità e sicurezza ai cittadini ed evitare ulteriori danni al territorio salvaguardandone la mobilità e l’indotto economico collegato a questa fondamentale opera stradale transfrontaliera.
Nel mese di maggio infatti la magistratura di Cuneo aveva aperto un’inchiesta e disposto il sequestro del cantiere, emettendo misure cautelari, con otto persone nel registro indagati per furto aggravato, frode in pubbliche forniture, detenzione illecita di esplosivi. Erano state inoltre richieste verifiche sul muro di terra rinforzata con paramento in blocchetti Mac Wall alto 11 metri che “protegge” la Rd 6204. Le autorità francesi avevano prudenzialmente chiuso per tre giorni la strada. La Commissione Tecnica, riunita a Nizza per valutare la situazione, avrebbe stabilito che la rottura di blocchetti riscontrata rientra negli assestamenti di questa tipologia di opera, per sua natura deformabile. In più, i sindaci di Breil e Fontan in val Roya che in quei giorni avevano vietato, con ordinanza, poi sospesa dal Tribunale amministrativo regionale il passaggio dei mezzi di peso superiore alle 19 t. sulla Rd 6042, parrebbero voler emettere nuova ordinanza.
Alla data di sospensione dei lavori la produzione dei lavori era di circa 31,5 milioni di euro, pari a circa il 22,50% dell’importo dei lavori. La situazione dei lavori vedeva completata l’opera di presa San Macario, dal versante italiano completate le opere di disboscamento, bonifica bellica e monitoraggio ambientale ante-operam, demoliti i fabbricati ex-dogana e la casa cantoniera, eseguiti gli interventi di allargamento della strada comunale di collegamento tra la SS 20 e il piazzale di arrivo degli impianti di risalita, ultimata la berlinese di imbocco della galleria e la galleria artificiale, in corso lo scavo della galleria direzione Italia-Francia oltre a quella dell’arco rovescio e del rivestimento definitivo, completato il ponte per lo scavalco del Rio Panice e la sua nuova viabilità, completate le fondazioni del fabbricato per l’alloggiamento dei quadri di comando degli impianti tecnologici delle due gallerie, con esecuzione dei pilastri, travi di sostegno, e vasca antincendio interrata.
Erano poi in corso i lavori per gli impainti tecnologici a corredo del by-pass n.1 e le attività di esecuzione del rivestimento del by-pass n.2, scavato.
Lato Francia, sono state consluse le opere di disboscamento, recinzione aree e esecuzione piste di cantiere, ultimata paratia di imbocco della nuova galleria, viadotto della Cà, ultimata vasca di raccolta e trattamento acque, rinforzi dei muri e parete chiodata denominata OA07. Erano in corso gli scavi della galleria Italia-Francia, la realizzazione dell’arco rovescio e e le opere di sostegno per la relaizzazione dei nuovi tornati della viabilità esterna, il rilevato della strada comunale di accesso alla casa cantoniera e le opere di finitura dell’edificio impianti. Ultimato poi il by-pass n.10, con eccezione degli impoainti tecnologici.
Inoltre, sono stati completati i drenaggi lato Francia e la posa delle centine di rinforzo sul versante Italia, metà dei drenaggi da 10 metri lato Italia, interventi preliminari di consoldiamento e successivo scavo dei primi 8 metri dei 10 by-pass pedonali tra la galleria esistente e quella in costruzione.
Il Ministero dei Trasporti, per bocca del Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, ha riferito di aver avuto da ANAS informazione che il giorno 11 agosto il cantiere è stato dissequestrato, così che ANAS stessa ha emanato le disposizioni per la più celere ripresa dei lavori da parte della ditta appaltatrice che nel frattempo è in fase di riorganizzazione della propria struttura produttiva con riassunzione delle varie maestranze, riattivazione dei contratti di subappalto e così via.
La stessa ANAS avrebbe confermato di aver monitorato costantemente il sito nella fase di sequestro e, con riferimento al sito denominato OA09 in territorio francese, è stato effettuato un monitoraggio mediante stazione automatica per il corpo del rilevato. Inoltre, ha dato disposizioni per adempiere alle segnalazioni tecniche della Procura di Cuneo all’atto del dissequestro.
Nel sollecitare il Governo alla massima attenzione alla questione, abbiamo sottolineato che soprattutto la fase di incertezza rischia di causare grossi danni sia per la prossima stagione turistica invernale che è in piena programmazione e rischia di essere pesantemente compromessa in assenza di chiarezza su tempi e agibilità del collegamento, sia per i trasporti di merci e il treffico di lavoro che rischiano danni dalle iniziative dei sIndaci del versante francese.
Il governo ha rassicurato sulla massima attenzione alle questione e per quanto concerne le iniziative assunte dai Sindaci dei comuni ricadenti in territorio francese, ha confermato che è in programma che queste vengano discusse in sede di trattative bilaterali.