UNA VERGOGNOSA STRUMENTALIZZAZIONE DELLE AREE ROSSE, ARANCIO E GIALLE

Si è molto discusso, e molto a sproposito, sulla divisione del Paese in aree ROSSE, ARANCIO e GIALLE, e molti hanno commentato e si sono atteggiati quasi si trattasse di una punizione, e non invece di una modalità per difendere la salute dei cittadini, sulla base della valutazione dei rischi. 

Un rischio valutato in relazione ad una serie di parametri: 21 parametri che sono stati condivisi con le Regioni in due sedute di lavoro il 29 e il 30 aprile, che da sei mesi vengono utilizzati con il consenso delle Regioni stesse, e la cui scelta deriva dalle risultanze del gruppo di lavoro con Istituto superiore di sanità, INAIL, Istituto Spallanzani e la stessa Conferenza delle Regioni.

I dati che sono posti a base delle rilevazioni vengono caricati ogni settimana dalle regioni sul database dell'Istituto superiore di sanità; la fonte dei dati sono quindi le regioni, e vengono valutati dalla cabina di monitoraggio costituita il 29 maggio, della quale fanno parte tre rappresentanti per l'Istituto superiore di sanità, tre rappresentanti per il Ministero della Salute e tre rappresentanti designati dalla Conferenza delle regioni.

I 21 parametri vanno poi letti insieme al documento dal titolo “Prevenzione e risposta a Covid-19”, Questi ultimi vanno letti insieme al documento formalmente approvato, l'8 ottobre, dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome dal titolo “Prevenzione
e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”
 messo a punto a metà ottobre dall'Istituto superiore di sanità che definisce i quattro scenari di allerta e le misure da adottare per far fronte all’emergenza.

Di seguito i 21 indicatori
1) Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
2) Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
3) Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
4) Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
5) Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).
6) Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
7) Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.
8) Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
9) Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
10) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.
11) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
12) Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
13) Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
14) Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
15) Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).
16) Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.
17) Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
18) Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
19) Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).
20) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.
21) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

Dovremmo avere tutti, specialmente coloro che hanno maggiori responsabilità, il senso dei nostri comportamenti e gesti, perché se produciamo un clima sbagliato, l'effetto sarà solo il disorientamento e la sfiducia tra i cittadini e questo renderà la lotta contro il virus più debole, ed i più fragili tra noi ne pagheranno il prezzo.

In allegato l'intervento del Ministro Speranza oggi alla camera con cui ha ricostruito e piegato genesi e senso degli indicatori,
e di seguito una spiegazione dell'indicatore Rt  (14)che mi è parsa molto efficace e mi è molto piaciuta.


  Scarica allegato 1
  Scarica allegato 2

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