UN'INTERROGAZIONE PER CHIARIRE IL FUTURO DELLA ALSTOM SPA

Con i colleghi Chiara Gribaudo, Emanuele Lodol, Rita Mazzella, Daniele Gasperini, Maria Iacono ho presentato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla situazione dell’Alstom Ferroviaria SPA. 

È di questi giorni infatti la notizia della fusione Alstom-Siemens, con un accordo che porterà alla nascita di un colosso ferroviario da 16 miliardi di euro. Nel tavolo convocato per lo scorso 27 settembre, a Milano, tra sindacati e rappresentanti della multinazionale francese, due erano i punti all’ordine del giorno: il rinnovo del premio di produzione e le garanzie occupazionali dopo l’annunciata sinergia tra i gruppi Alstom e Siemens. In data 28 settembre, presso la sede saviglianese dell’azienda, è stato convocata un’assemblea con i segretari nazionali di Uilm, Fiom e Fim. In base alle attuali informazioni, sembrerebbe che la nascente società voglia mantenere il quartier generale di Alstom, con il suo amministratore, ma pare vi siano garanzie occupazionali per i prossimi quattro anni soltanto per i lavoratori francesi e tedeschi, senza specifiche clausole per i dipendenti italiani. 

La situazione genera profonda preoccupazione nei 2.700 operai e progettisti italiani, di cui 1.100 si trovano occupati nel sito saviglianese (di questi, 800 dipendenti). La Alstom Ferroviaria SPA ha un fatturato di 1 miliardo di euro ed è una delle principali realtà industriali italiane nel settore ferroviario. Col segmento Alstom Service Italia distribuito su 21 cantieri/depositi di FS ha un ruolo primario nel Service e come costruttore treni con il sito Alstom Ferroviaria di Savigliano e di Sesto San Giovanni. A novembre 2015, le attività di Alstom nel settore dell’energia, a livello mondiale, sono state cedute a General Electric.
Il sito di Savigliano è un complesso di eccellenza, caso di anomalia positiva nelle crisi economica. A causa della conclusione di alcune commesse però, già nel 2016, si è ricorsi alla cassa integrazione ordinaria per un centinaio di impiegati e si sono attivati ammortizzatori sociali e lo scarico di lavoro potrebbe causare il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato (340 lavoratori all’inizio nell’estate 2016, scesi a 200 in autunno). 

Si aggiunga che le prospettive del settore, della sede di Savigliano come di tutti gli altri stabilimenti italiani (Bologna, 580 dipendenti, 1.000 con l’indotto, e Sesto San Giovanni, 400 addetti) e delle aziende produttive sul territorio, sono legate a Trenitalia, soggetto regolatore, in quanto promotore delle gare e soggetto coinvolto nella gestione del servizio di trasporto pubblico locale, in particolare nel merito del bando pubblicato lo scorso 31 luglio 2015 per 500 nuovi treni del trasporto regionale. Le gare di fornitura treni generano effetti dopo alcuni anni dall’avvio, quindi, le iniziative di questa stagione produrranno effetti dal 2019, mentre si parla di circa 1.500 esuberi su 2.600 lavoratori in forza a livello nazionale in caso di non aggiudicazione del bando.

Già a maggio 2016 abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere azioni che salvaguardassero il futuro dell’Alstom Ferroviaria SPA e garantissero tempi certi per l’indizione delle gare d’appalto per nuovi treni. E allo stesso modo, a fine settembre 2016, in una nuova interrogazione, chiedevamo chiarimenti sulle azioni volte a salvaguardare i posti di lavoro.

Si aggiunga che a febbraio 2017 Alstom, il Ministero dello Sviluppo economico e le Regioni Piemonte e Lombardia hanno siglato un protocollo d’intesa per svolgere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei siti di Alstom di Savigliano e Sesto San Giovanni. 


Ora, auspichiamo e chiediamo che il Ministero si muova con urgenza per salvaguardare il futuro di una realtà produttiva di alta specializzazione, come l’Alstom Ferroviaria SPA, nello specifico del sito di Savigliano, individuando soluzioni per conservare le eccellenze lavorative italiane e salvaguardare i posti di lavoro a rischio.
 

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