UN MEMORANDUM CON MOLTE CRITICITA' E DUBBI

In questi giorni ha tenuto banco nel Governo e con la UE la discussione sulla firma di un Memorandum con il Presidente della Cina Xi Jinping, soprattutto per la modalità che ha reso molto debole la posizione del nostro Paese in questa vicenda.

Debole perché, non solo ha visto dividersi ancora una volta in una sorta di continuo gioco delle parti, tra poliziotto buono e poliziotto cattivo, in un continuo alternarsi delle parti in commedia, i due vicepremier, ma soprattutto perché per l’ennesima il nostro paese si è mosso senza alcun coordinamento con l’Europa, come invece sarebbe stato necessario, perché in un colpo solo abbiamo creato tensione con USA e UE, e suscitato più di un dubbio sul senso di una simile decisione facendo avanzare da più parti riserve argomentate e meritevoli di attenzione. 

La situazione è sicuramente molto complessa ed è densa di minacce
ed opportunità
è possibile che si intensifichi il flusso di investimenti verso l'Italia, ma sarà da capire se saranno di “mutuo beneficio” (Pechino sostiene che gli investimenti cinesi portano benefici al Paese che li riceve) o se invece saranno di solo interesse cinese ( finanziario, shopping e sfruttamento know how tecnologico italiano) come sostengono UE e Stati Uniti. E probabilmente in cambio di un piatto di lenticchie.
 
Per questo un percorso condiviso con tutta la UE ci avrebbe resi più forti, e ridotto i rischi, soprattutto il rischio di vantaggi concreti solo per la Cina 




In allegato la bozza del Memorandum 


  Scarica allegato 1

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