UN PAESE IN BALLO . . .

Non era mai successo prima che dopo quasi due mesi di navigazione a vista alla Camera, la legge di Bilancio fosse approvato con un voto di fiducia su un  testo che, in quel momento già si sapeva,  non sarebbe stato quello reale, in quanto già superato nel momento in cui lo si votava,  e che poi arrivasse al Senato in uno stato di così totale incertezza.

Nel momento in cui scrivo l’accordo con la Commissione UE ancora non c’è perché le copertura sono ritenute non affidabili e non stabili e perché il deficit è ritenuto ancora eccessivo.

Sul come procedere, a quanto scrivono giornali e ci informano tutti i media, l’accordo nella maggioranza, al di la delle dichiarazioni di rito non c’è ancora anche perché la stessa maggioranza è prigioniera delle illusioni e della propaganda  da essa stessa suscitati.

Adesso al Senato dopo 4 giorni di sostanzialmente inutili manfrine, pensavamo di iniziare stamattina ed invece è di nuovo tutto rinviato al pomeriggio. E poi vedremo, e tutto questo senza essere riusciti a votare ancora neanche un emendamento.

La Commissione Bilancio è stata di nuovo rinviata, e si paventano tagli per 6-7 miliardi, sostanzialmente per far posto alle nuove misure, uno straordinario gioco delle tre carte, per quel che ci è dato sapere assolutamente non virtuoso.

Intanto il vero guaio è che questo giochino era
già costato
 
, dati Banca d’Italia (con lo spread che nei tre mesi di giugno, luglio e agosto era a 240, poi settembre a 280 e ottobre a 300), in quei soli mesi  circa 1,5 miliardi di maggior spesa in interessi, e che con lo spread che rimane intorno a 270/280 possiamo stimare che continua una maggiore spesa per soli interessi sul debito di circa ulteriori  10 milioni al giorno.

Vedremo nelle prossime ore. Il dramma è che questa incapacità di governo a paga il Paese, che oltre a tutte le complessità all’orizzonte deve aggiungere anche questa …

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