UN PD RINNOVATO PER IL BENE DELL'ITALIA
Sono da sempre convinto che il Paese, che sta attraversando una delle stagioni più delicate degli ultimi decenni, abbia straordinario bisogno di un centrosinistra, di un’area progressista forte e coesa, ora come non mai.
Sono altrettanto convinto che il cuore, o se volete l’asse portante di tale forza politica deve e può solo essere il Partito Democratico.
Per questo i destini di questo partito non sono ininfluenti sui destini del Paese.
E’ innegabile che dopo il 4 dicembre 2016, quando il Referendum costituzionale è stato respinto dalla maggioranza degli italiani, e fino ad arrivare alla pesantissima sconfitta elettorale del 4 marzo 2018, il partito sia scivolato su una china che ne ha pesantemente messo in discussione ruolo e funzione, ed altrettanto innegabile che il senso di disorientamento generale abbia sino ad ora trovato pochi motivi per frenarne la caduta.
Tutto questo mentre la coalizione gialloverde sta distruggendo il percorso di ricostruzione ed il rinnovato patrimonio di fiducia che faticosamente era stato ricostruito in questi ultimi anni di riforme e di gestione prudente ed oculata della complessità e delle relazioni, dimostrando ancora una volta se ve ne fosse stato bisogno che a costruire fiducia servono anni e a distruggerla bastano settimane o mesi.
Adesso con l'Assemblea nazionale che di fatto avvia la fase congressuale, è partito il percorso che definite regole e data , porterà alla elezione della nuova guida del partito a livello regionale e nazionale e soprattutto alla ridefinizione di un orizzonte condiviso e che meglio di come si è riusciti in questi ultimi mesi ne orienti il cammino.
Nelle prossime settimane organizzeremo momenti per approfondire la posta in gioco, le opzioni in campo, e per decidere con chi lo riterrà come orientarci e come muoverci.
Per intanto vi lascio questo interessante breve spunto di riflessione sull’orizzonte dell'impegno e assetto organizzativo ed una interessante analisi sulle necessarie premesse-politiche al congresso, da leggere.
Poi avremo occasione di parlarne.
Mino