Un'interrogazione per chiarire i problemi di fornitura energetica alle aziende

Insieme ai colleghi Francesco Prina, Enrico Borghi, Guido Galperti, Tiziano Arlotti, Massimiliano Manfredi e Marietta Tidei ho presentato al Ministro dello Sviluppo Economico un’interrogazione in commissione relativa alla difficile situazione in cui alcune aziende del territorio vertono a causa della fornitura a singhiozzo dell’energia elettrica. 
E’ coinvolta nel disservizio l’azienda Sant’Anna di Vinadio, leader nel settore dell’acqua minerale e del beverage con uno stabilimento tra i più moderni d'Europa, dotato di dodici linee produttive, tra quelle per imbottigliare l’acqua minerale e quelle dedicate al confezionamento del tè freddo SanThé e dei nettari di frutta SanFruit. L’azienda denuncia da mesi una situazione di seria difficoltà causata da continue e prolungate interruzioni della fornitura di elettricità da parte di Enel Spa nel suo stabilimento di Vinadio, a Cuneo: le interruzioni sono talvolta totali, fino a quattro ore di black out, talvolta invece si tratta di forniture parziali, vale a dire con il 25-30% dell’energia necessaria a far funzionare tutte le linee, anche fino a diciotto ore.
Quest'inefficienza non ha carattere temporaneo e non deriva da circostanze atmosferiche particolari. E' evidente che la mancata fornitura di energia proprio durante il picco stagionale di vendite provoca danni enormi: si parla di più di 50 milioni di bottiglie non consegnate, per oltre 75 milioni di acqua minerale invenduta, con una conseguente perdita economica che si può quantificare in circa 3 milioni di euro al mese. Inoltre, l’interruzione improvvisa di energia per durate non quantificabili né prevedibili causa un effetto a catena sulle linee che lavorano ad alta velocità e sulle linee dedicate alla produzione di tè freddo e nettari di frutta che devono essere necessariamente sottoposte a un processo di sanificazione che richiede otto-dieci ore di tempo ulteriori dal momento in cui torna a regime la fornitura di energia. A questi, si aggiungono poi i danni ai componenti elettronici, computer, server, etc., in un’azienda che, tra l’altro, nell’ultimo biennio ha fatto un enorme investimento in Ict verso la totale digitalizzazione.
 
Sant'Anna di Vinadio è un’eccellenza del nostro territorio, che va sostenuta e tutelata, considerato poi che sul piano dell’occupazione, l’impossibilità di far funzionare lo stabilimento a pieno regime, comporta gravissime conseguenze per un’azienda che invece di recente ha assunto nuovo personale. Le assunzioni sono bloccate, anche in forza del fatto che il disservizio impedisce, di onorare gli impegni presi con i clienti, che a loro volta stanno presentando richieste di risarcimento. Si tratta peraltro di una situazione che avevamo già segnalato per altre aziende, che crea un danno importante lla capacità programmatoria delle stesse, anche perché mina la affidabilità di un servizio fondamentale, come quello della fornitura di energia, ormai vitale con gli attuali  modelli produttivi. 

La cosa da sottolineare è che, nonostante le numerose segnalazioni inviate all’Enel, interpellata anche sul piano contrattuale in data 8 giugno scorso, l’azienda non ha ricevuto risposte. Unico e discutibile risultato è stato quello di evitare i black-out totali, mentre proseguono quelli parziali, che consentono di lavorare soltanto al 30% dei normali standard operativi.

Gli investimenti per l’innovazione sono fondamentali per la competitività, ma servono a poco se non viene garantita la fornitura di energia. Anzi, paradossalmente, rischiano di essere influenzati in modo negativo da un accesso all’energia problematico e più costoso che in altri Paesi europei diretti concorrenti. La mancanza di infrastrutture adeguate e in grado di garantire i servizi di base, sono un problema tangibile e incidente sullo sviluppo del territorio, non consentendo una crescita adeguata e, in alcuni casi, causando una retrocessione rispetto a delle posizioni acquisite a fatica negli anni, proprio come nel caso dell’azienda Sant’Anna di Vinadio.

Nell’interrogazione quindi chiediamo al Ministro dello Sviluppo Economico quali iniziative intenda assumere per affrontare la situazione e le problematiche annesse, anche coinvolgendo l’Autorità garante per l'energia elettrica, per impedire che la mancanza o la scarsa qualità dei servizi di base compromettano attività, sviluppo e permanenza stessa delle aziende, con grave pregiudizio per l’intera economia del territorio.

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