Una proposta di legge per rendere effettivo il patrocinio gratuito.

Insieme ai colleghi Maino Marchi, Federico Massa, Simonetta Rubinato sono cofirmatario dell’idea contenuta in una proposta di legge a prima firma della deputata Pd Anna Rossomando presentata questa settimana in conferenza stampa alla Camera.Una proposta di legge per rendere effettivo il diritto al gratuito patrocinio per i meno abbienti. L'idea è molto semplice: visto che lo Stato non paga (o impiega troppo tempo, oltre due anni, come spesso accade ora) prevedere la compensazione fiscale, così che, gli avvocati che ne hanno diritto, possano detrarre quanto spetta loro da Irpef, Iva e contributi previdenziali. 

I numerosi esponenti del mondo dell’avvocatura presenti hanno sostenuto la proposta: il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin, la presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Mirella Casiello, accompagnata dal coordinatore della commissione OUA sul gratuito patrocinio Alberto Vigani, il segretario Unione camere penali italiane Francesco Petrelli con il responsabile dell’Osservatorio sul gratuito patrocinio Savino Murro, il vice presidente della Cassa forense Valter Militi, il presidente del Movimento forense Massimiliano Cesali.

Il tema del gratuito patrocino per i cittadini non abbienti ha a che fare con la tutela del diritto alla difesa per i cittadini: affinché tale diritto sia effettivo e reale, la legge prevede che lo Stato intervenga quando necessario, ma questo istituto va al rallentatore a causa della lentezza con la quale vengono erogati i compensi. Di qui l’idea della compensazione, contenuta in un Ddl assegnato alla commissione Finanze di Montecitorio e che un domani, si spera presto, potrebbe far parte della prossima legge di Stabilità.

Andrea Mascherin ha sottolineato come la Difesa sia un "diritto dei deboli che troppo spesso viene sacrificato all’economia. In questo modo si crea una giustizia di censo, e questo vale anche per la sanità e l’istruzione". Mirella Casiello ha rafforzato a sua volta il pensiero, dicendo che "il cittadino deve sempre potersi rivolgere allo Stato per avere giustizia, ma ora questo servizio è di fatto a carico degli avvocati, che devono attendere troppo tempo per il compenso". 

Io mi ero occupato del tema già in passato, soprattutto in relazione ad alcune fattispecie che erano escluse, l’estensione dell’accesso, l’entità delle soglie e l’effettiva erogazione da parte dello stato dei compensi o la compensabilità degli stessi sono un modo per rendere reale ed esigibile il diritto. E’ una questione di effettività della tutela del diritto alla difesa dei più deboli, quindi in ultima analisi una questione di democrazia.


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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