VERSO L'ASSEGNO UNICO UNIVERSALE

Con il voto alla Camera, di fatto alla unanimità con un solo astenuto e senza voti contrari, l’attenzione alla famiglia diventa un fatto concreto, ed il tanto tempo inseguito Assegno Unico Universale con l’approvazione, per ora alla Camera, della Delega al governo,  compie il primo sostanziale passo verso la sua attuazione.

In un Paese, il nostro, con indice di natalità tra i più bassi del mondo occidentale, nel quale il tema della natalità sta diventando una vera propria emergenza, con questa norma si colma una lacuna che ci vedeva tra i pochi paesi nei quali non esiste ancora uno strumento universale di sostegno alle famiglie con figli.

Assegno universale perché tutti i figli avranno un sostegno, seppure con una modulazione di soglie e cifre che sarà legata all’ISEE, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo all’offerta di lavoro del secondo percettore di reddito nel nucleo. 
Il Disegno di Legge esclude che le borse lavoro per disabili facciano reddito per il calcolo dell’ISEE e quindi per l’accesso alla misura. 
La delega prevede che in caso di separazione l’assegno spetta al genitore affidatario e, in caso di affidamento congiunto o condiviso l’assegno è ripartito, in mancanza di accordo, nella misura del cinquanta per cento tra i genitori. 
Prevede che l’accredito potrà avvenire sia con erogazione diretta sia in forma di credito d’imposta
Prevede che per ogni figlio successivo al secondo, l’importo sarà maggiorato, e che il beneficio decorra a partire dal settimo mese di gravidanza. Per i figli maggiorenni, fino ai 21 anni, è riconosciuto un assegno mensile, sia pure di importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, assegno che potrà essere corrisposto anche direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l’autonomia, ma che sarà subordinato alla frequenza di un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa limitata con redditi complessivi inferiori a un certo importo annuale, oppure essere registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro, o svolgere il servizio civile universale.
Per i figli con disabilità l’assegno avrà una maggiorazione fra il 30 e 50% e l’assegno proseguirà, senza maggiorazione, anche oltre i 21 anni.
E’ prevista l’attivazione di un organismo aperto alla partecipazione delle associazioni a tutela della famiglia maggiormente rappresentative, per monitorare l’attuazione e verificare l’impatto dell’assegno.

Tra i requisiti di accesso, devono sussistere contemporaneamente:
- il possesso della cittadinanza italiana, ovvero essere un cittadino di Paesi facenti parte dell'Unione europea, o suo familiare, in quanto titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere un cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale; 
- l’essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, senza limitazioni;
- vivere con i figli a carico in Italia;
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.



Adesso il testo arriverà al Senato dove speriamo in una rapida conversione.

Per maggiori approfondimenti si rimanda alla scheda allegata, al Testo approvato alla Camera ed al Dossier parlamentare.


  Scarica allegato 1

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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