VICENDA PROFUGHI: “NON E’ ACCETTABILE UNA POSIZIONE A ROMA E UN’ALTRA
Dopo che per giorni si era sentita la richiesta di rimpatri forzati, in particolare dalla Lega nord, il 6 aprile l’intesa tra Governo e Regioni sulla vicenda dei profughi dal nordafrica ha superato le divisioni tra libici e tunisini, ed ha riconosciuto a tutti di un permesso di soggiorno temporaneo a scopo umanitario. La distinzione tra i due gruppi non aveva ormai alcun senso, nell’intesa tutte le Regioni infatti si impegnano a un forte collaborazione con il Governo nell’accoglienza di tutti i profughi. Non si comprende dunque la posizione di Cota che a Roma ha firmato l’intesa e in Piemonte ha continuato ad affermare che non ci sarà bisogno di una accoglienza organizzata di profughi, se non per poche decine di libici e di minori. Bisogna smetterla di avere in modo assolutamente strumentale a Roma una posizione e a Torino un’altra.
Che resti tutto intero il problema dell’accoglienza di queste persone lo ribadisce d’altronde anche il comunicato conclusivo dell’incontro. Non si può pensare infatti che con la concessione del permesso di soggiorno tutto si risolva da solo. E la posizione assunta dalle autorità francesi dimostra la necessità di un coinvolgimento , e non solo in momenti come questi , dell’Europa nella gestione di queste ondate migratorie.
Per questo abbiamo chiesto che Cota svolga un ruolo di coordinamento con Province e Comuni piemontesi, in modo da definire un piano di accoglienza per i profughi che arriveranno anche in Piemonte. L’impegno positivo della Caritas e della Chiesa piemontese non può essere infatti l’unico. Cota ed il Governo regionale facciano la loro parte, come d’altronde gli è stato chiesto anche da numerosi Comuni e Province piemontesi.
Si allega l'accordo nazionale ed un documento interessante per capire predisposto dalla europarlamentare Patrizia Toia