NEWSLETTER n. 8/2018

Carissima/o,

ormai ci siamo.

Il 4 marzo saremo chiamati al voto per decidere:

- chi saranno i rappresentanti di questa terra e delle nostre comunità in Parlamento,

- quale peso avranno i singoli partiti con i loro programmi,

- quale sarà il volto delle Istituzioni con cui il nostro Paese sarà chiamato ad affrontare le sfide e le complessità che il tempo presente pone sulla nostra strada.

Al termine di una campagna elettorale che ha raggiunto, a volte, toni e livelli di cinismo inaccettabili (es. l’uso strumentale di simboli religiosi!), e che ha visto affermarsi la strategia di demolire l’avversario piuttosto che spiegare le proprie proposte nel merito e non ha fornito, perciò, gli elementi per una scelta libera e consapevole, sono orgoglioso e sempre più convinto della serietà ed autenticità rappresentati dalla proposta del Partito Democratico.

Il PD ha scelto di presentarsi agli italiani con un programma preciso e concretamente realizzabile, e di non aderire alla corsa al “chi offre di più” ha rinunciato ad utilizzare lo specchietto di programmi da centinaia di miliardi – irrealizzabili e perciò profondamente iniqui – per carpire il voto di molte persone che, in tempi di fatica, cercano una speranza nel sogno illusorio.

Abbiamo scelto di affrontare responsabilmente la complessità della realtà.

Fenomeni come le sfide climatiche ed ambientali (per consegnare ai nostri figli un pianeta vivibile), o come i cambiamenti della produzione e del lavoro (che ci porteranno a dover ripensare modelli sociali consolidati da decenni che davamo per definitivamente acquisiti), o ancora come le crescenti diseguaglianze e ingiustizie tra paesi e all’interno dei singoli paesi, chiedono infatti risposte progressive e concrete e non soltanto slogan superficiali.

In questi anni abbiamo raggiunto risultati importanti in ambito economico (es.  misure per rilanciare investimenti ed export), abbiamo investito risorse importanti sui temi sociali, nel campo della disabilità e nel contrasto alla povertà, e abbiamo raggiunto risultati importanti in tema di lavoro.

Il lavoro e la famiglia rimangono una delle priorità del nostro programma elettorale.

Potrei qui elencare i dettagli di ogni singolo punto di programma, ma per ragioni di spazio, indico semplicemente il link per coloro che vorranno approfondirlo consultandolo QUI IN VERSIONE INTEGRALE.

Mi permetto di fare un’ultima importante considerazione.

Gli analisti affermano che i due temi su cui si giocherà l’esito del voto sono: la sicurezza e l’immigrazione.

Relativamente al tema sicurezza, ricordo che lo stesso centro destra che oggi in pompa magna afferma di mettere più agenti per strada e nei quartieri, nella sola legge di bilancio 2011 ha tagliato oltre 3 miliardi di euro alle forze dell’ordine bloccando contratti ed assunzioni.

Noi, pur tra mille difficoltà legate alla crisi, che ha condizionato pesantemente ogni scelta, abbiamo investito oltre 7 miliardi in tre anni sul comparto sicurezza  (per citare solo le principali: 2014 + 1,2 miliardi, 2015 + 250 milioni, sbloccato le assunzioni e il tetto agli stipendi, 2017 + 1 miliardo e gli 80 euro al mese per tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, 2017 ulteriori 2,6 miliardi. In ultimo il riordino delle carriere e il rinnovo del contratto per ulteriori 1,5 miliardi). Oggi poi il PD chiede all’Unione Europea l’eliminazione dai parametri fiscali della spesa per “cultura” e per sicurezza, in modo da poter finanziare queste spese, senza vincoli di bilancio.

Per quanto riguarda l’immigrazione lo stesso centro destra - Silvio Berlusconi Presidente e Roberto Maroni Ministro degli Interni - che nel 2002 aveva fatto la più grande sanatoria di immigrati (700.000) e che nel 2003 aveva firmato il tanto vituperato Trattato di Dublino, ci spiega che - se saranno eletti - manderanno via subito 600.000 immigrati clandestini. Una proposta squisitamente propagandistica ed irrealizzabile in quei termini, alla quale  non credono neanche coloro che la hanno formulata.

Su questo tema con il Ministro Minniti abbiamo sperimentato nuovi modelli gestionali con risultati concreti, e stiamo lavorando con l’Unione Europea ad una nuova strategia nella gestione dei flussi migratori che poggia su due capisaldi.

Il primo: modificando il Trattato di Dublino, che impone di esaminare le domande di protezione internazionale nel primo paese europeo dove arrivano i richiedenti asilo.

Il secondo: creando un meccanismo per cui a quei paesi che rifiutano di accogliere la loro quota di migranti siano tagliati i fondi europei.

Inoltre una maggiore collaborazione con i paesi africani per gestire controlli ed arrivi ed un rinnovato sforzo nei rimpatri per quegli immigrati che si trovano illegalmente nel nostro paese.

Sui temi dell’Europa, dell’Euro e dei grandi investimenti che la colleghino in modo sempre più efficace, abbiamo assistito in questi anni all’irresponsabile mutare continuo e strumentale dell’opinione e della ricetta del Movimento 5Stelle, così come quella di altri partiti. La nostra posizione, proprio perché siamo consapevoli che quello sarà il campo nel quale si giocheranno il futuro i nostri figli, è stata ed è orientata a migliorarne la funzionalità ed il rapporto costi benefici, ma senza tentennamenti motivati da sola ricerca di strumentale consenso.

Su tutti questi temi tanti toni ed argomenti che abbiamo sentito sono francamente inaccettabili.

Sono fermamente convinto che tutti, ma in particolare chi ha ruoli istituzionali, debbano avere piena consapevolezza che ciò che si semina prima o poi darà frutti, nel bene e purtroppo anche nel male.

Nel ringraziare ancora per il cammino fatto insieme in questi anni, chiedo il tuo AIUTO in questi ultimi giorni. 

Il rischio che ad orientare la scelte sia la pancia e l’istintività è molto forte ed ogni atto che aiuti a valutare con testa e cuore può essere veramente determinante.

Ogni chiacchierata, ogni telefonata o messaggio o whatsapp o mail può essere fondamentale.

In gioco non è soltanto la vittoria di un partito o di una coalizione, ma è la vittoria del Paese, e affinché sia possibile, è necessario l’impegno di tutti e di ciascuno.

Ancora una volta “il Paese sarà quello che tutti insieme decideremo che sia!”

Mino Taricco

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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