25 aprile 2015 LIBERAZIONE

Ieri abbiamo celebrato il 25 aprile, la liberazione, oltre a fare memoria di cosa è stato il 25 aprile 1945 e, soprattutto per dare continuità alla memoria di coloro che hanno vissuto quegli anni, è necessario cogliere questa occasione per spiegare ciò che è successo ma soprattutto per riflettere su come sia potuto succedere, perché non abbia ripetersi,  sapendo che  la consapevolezza di cosa sono costate la libertà e la democrazia non è scontata, e lo sarà sempre meno mano a mano che la voce di chi quegli anni li ha vissuti sarà meno forte e rischierà di perdersi in lontananza.


Per noi e le generazioni che ci hanno precedute, la democrazia ci è parsa chiara ricordando i tanti uccisi per ottenerla, gli eccidi di cui bambini abbiamo sentito raccontare,  la libertà ci è richiamata dal ricordo del clima di paura e di diffidenza che ci hanno ricordato i nostri nonni ed i nostri zii più anziani, quando non si poteva parlare o criticare senza rischiare pesanti conseguenze ed  il benessere che viviamo sappiamo che ha radici nella fame o nel razionamento del cibo che le nostre comunità hanno in larga parte sperimentato e che nelle veglie a sistemare il mais ci raccontavano .


E’ un richiamo forte al dovere di dare continuità ad una memoria, perché libertà e democrazia sono una conquista e vanno difese e  costruite ogni giorno,  perché  non  sono scontate per sempre.


 


Di seguito allego lo schema della  Orazione Ufficiale che ho svolto il 25 aprile 2015 a Carrù


 


ed anche una interessante inserto de La Stampa


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