AUTOSTRADA ASTI – CUNEO : LO STATO DELL’ARTE

Solo per essere chiari, la storia è lunga e complessa ma allo stato la situazione è  la seguente :

- Dopo un lungo e complesso lavoro avviato alla fine del 2015 dal Ministero guidato da Graziano del Rio, il 27 aprile 2018 la Commissione europea ha assunto la decisione positiva circa lo "State Aid SA.49335 (2017/N) and SA.49336 (2017/N) - Italy Italian Motorways investment plan", che prevede, fra le altre misure, di prorogare la concessione autostradale  SIAS per la A4 Torino-Milano proprio per consentire di finanziare gli investimenti necessari per il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo (cross-financing) sulla base del tracciato alternativo per un importo di circa 350 milioni.
- La struttura ministeriale stante il fatto che da quasi due mesi si erano svolte le elezioni con risultati che lasciavano prevedere un cambio di governo, non avviava l’iter, in attesa di sottoporlo ai nuovi responsabili del dicastero.
- Il nuovo Governo dopo alcuni tentennamenti, sulla natura della infrastruttura stessa, che avevano fatto paventare il rischio di un declassamento dell'autostrada a strada a scorrimento veloce, come in più occasioni chiesto dal Movimento 5Stelle del territorio, cosa che avrebbe comportato la necessità, da parte dello Stato, di reperire nuove risorse necessarie alla sua realizzazione, chiariva che era confermata la volontà di completamento dell’opera stessa con collegamento autostradale, ma la momento non risulterebbe  abbia ancora concluso la negoziazione dell'atto integrativo con la società concessionaria, atto che dovrà poi ancora essere sottoposto all'approvazione definitiva del CIPE.
- il tratto Roddi-Diga Enel del lotto 2.6, cioè quello non interessato da modifica del tracciato, potrebbe essere immediatamente cantierabile, non dovendo più essere sottoposto ad attività approvative già esperite, diversamente dal tratto sostitutivo che necessita invece di completamento della fase di riprogettazione e di approvazione.
- Il fatto che il Governo non dia corso al completamento dell'iter con l'atto integrativo ed il seguente passaggio al CIPE sta di fatto sta bloccando tutto l'iter e rischia di congelare sine die il completamento dell'opera  stessa 
- la Regione Piemonte ha in più occasioni anche con le amministrazioni del territorio, ed anche con il sostegno mio e dei miei colleghi, sollecitato il completamento della importante infrastruttura in oggetto come peraltro chiarivo  in una mia Interrogazione al Senato  e comunicavo nei giorni seguenti. 

A QUESTO PUNTO E' TUTTO NELLE MANI DEL MINISTRO, CHE POTREBBE COMPLETARE L'ITER E AVVIARE I CANTIERI NEL GIRO DI QUALCHE MESE O ANCHE, PURTROPPO, BLOCCARLO PER MESI O ANNI. 

OVVIAMENTE FAREMO TUTTO QUANTO IN NOSTRO POTERE AFFINCHE' CIO' NON POSSA AVVENIRE.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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