Approvata una mozione sull’Imu agricola.
L’iter di revisione del regime di tassazione dei terreni agricoli prosegue e la settimana scorsa abbiamo presentato una mozione a firma mia e di altri quarantatré colleghi parlamentari per perorare questa causa.
Il tema dell’Imu agricola è infatti diventato un problema importante nella gestione dei rapporti con i territori e in generale con tutto il settore primario in Italia. Obiettivo comune della mozione è cercare di ridurre le storture e le iniquità intepretando le richieste dei territori, delle associazioni di categoria interessate, dell’UNCEM e dell’Anci.
Personalmente, continuo a sostenere la necessità di abbandonare il criterio della sola montanità dei territori che, nonostante le modifiche normative introdotte, continua ad essere iniquo ed in qualche misura arbitrario. Al paese serve un sistema di imposizione basato sul reale valore economico dei terreni, che distingua tra territori incolti e produttivi, che incentivi innanzi tutto il piccolo agricoltore a svolgere le attività quotidiane con cui salvaguarda il terreno, anche da rischi idrogeologici.
Infatti, l'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli continua a generare preoccupazioni perché i criteri di montanità non risultano sufficienti a determinare condizioni di equità. In fase di discussione del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 4, recante misure urgenti in materia di esenzione dall'IMU, la XIII Commissione (Agricoltura) della Camera dei deputati ha approvato un parere che, nel sostenere le linee d'intervento del Governo in materia di IMU agricola, sottolineava la necessità di valutare alcuni aspetti ancora irrisolti tra i quali quelli riferibili a quei comuni con territorio non uniforme, per i quali occorrere differenziare anche nel medesimo comune tra zone svantaggiate e non, delimitando le diverse aree.
E’ urgente risolvere le richiamate questioni, così da rafforzare la competitività del settore agricolo e determinare la tutela dei redditi degli agricoltori. E’ un periodo di perduranti difficoltà economiche, vanno garantite misure di favore di natura fiscale prioritariamente alle imprese agricole “professionali”.
Visti i nuovi scenari di finanza pubblica prospettati nel Documento di economia e finanza 2015 e per garantire una maggiore equità nell'applicazione del tributo, nel testo della mozione approvata abbiamo richiesto al Governo:
- di ampliare le esenzioni in materia di IMU anche ai terreni siti in aree svantaggiate e nelle porzioni montane dei comuni parzialmente montani, tenendo conto delle condizioni geografiche e socioeconomiche, delle caratteristiche orografiche e di redditività dei suoli e del livello di rischio idrogeologico dei territori, dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola;
- di assumere iniziative normative per superare al più presto, e comunque al massimo nell’ambito del riordino della fiscalità locale nella local tax, le disposizioni in materia di applicazione dell’imposta municipale propria sui terreni agricoli;
- di adottare, nell’ambito del riordino della fiscalità locale nella local tax, misure per consentire agli enti territoriali l’autonomia decisionale anche riguardo all’eventuale introduzione dell’imposta municipale propria sui terreni agricoli;
- di estendere l’esenzione in materia di IMU ai piccoli proprietari di terreni, anche se non coltivatori diretti, che li utilizzino per autoconsumo familiare o che li abbiano ceduti in fitto o in comodato d’uso a coltivatori diretti e/o ad imprenditori agricoli a titolo principale;
- di verificare il gettito IMU per l’anno 2015, per valutare le differenze tra gettito accertato e riscosso e gettito previsto, così da predisporre eventuali compensazioni per i comuni in relazione alla nuova disciplina e vanno previsti sostegni e contributi per i terreni agricoli colpiti da calamità naturali o fitopatie.