CONSIGLIO REGIONALE APERTO SUL PARCO TECNOLOGICO E DEPOSITO SCORIE NUCLEARI

Quella di ieri, nel Consiglio Regionale aperto, credo si possa definire 

- una pagina sicuramente utile per la conoscenza e la consapevolezza nel percorso che porterà alla individuazione del sito per dare soluzione definitiva al problema dello stoccaggio delle scorie 
- una pessima pagina per le istituzioni piemontesi che ancora una volta invece di responsabilità istituzionale hanno messo in campo un ennesimo tentativo di strumentalizzare e cavalcare il percorso individuato dalla legge.

La legge ha individuato un percorso chiaro e trasparente, che è stato bene descritto ed illustrato nel Consiglio Regionale, che prevede una proposta tecnica di siti potenziali, sulla base di criteri definiti da ISPRA, e poi un percorso che durerà 3 anni di confronto con Istituzioni e territori per individuare un sito condiviso e concordato nel quale insediare il Parco Tecnologico che darà lavoro a centinaia di ricercatori ed il Deposito Nazionale destinato ad accogliere scorie e rifiuti radioattivi provenienti da attività pregresse di impianti energetici nucleari e similari e provenienti da attività sanitarie, di ricerca e similari, sul territorio nazionale.


Spiace constatare che vi sono ancora troppi personaggi anche con alte responsabilità Istituzionali che, nel caso di specie, invece di informare i cittadini sulla procedura, peraltro molto trasparente e di garanzia, e di lavorare con i territori per formulare, come prevede la norma, osservazioni tecniche motivate e puntuali, abbiano invece colto l’occasione per fare polemiche inutili e piccole strumentalizzazioni politiche.

Credo che nella giornata di ieri chi ha voluto abbia potuto capire.

Come hanno spiegato bene l'AD di Sogin Emanuele Fontani ed il dott. Fabio Chiaravelli (Direttore per il Parco Tecnologico e Deposito Nazionale), è dagli anni 60’ che si persegue la necessità per i  nostro Paese di dotarsi di un Deposito Nazionale, e finalmente dal 2010 ci si  è dotati di una norma (il DL 31) che ha permesso di avviare un percorso che portasse alla realizzazione.

Ha spiegato:

- che il percorso che è stato previsto dalla norma del 2010, ha portato il 05/01/2021  alla pubblicazione della CNAPI la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, realizzata da SOGIN sulla base della Guida Tecnica di ISPRA e controfirmato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente;
- che la pubblicazione della CNAPI è il risultato di una valutazione squisitamente tecnico come previsto dalla norma,  e che e nulla è ancora deciso, perché la Carta delle aree potenzialmente idonee è l’inizio, non la conclusione di un percorso, che durerà alcuni anni per arrivare alla approvazione della CNAI, la Carta Nazionale delle Arre Idonee;
- che anche il presente incontro è parte di un percorso di confronto e di consultazione, che prevede anche un prossimo Seminario Nazionale, che a partire dalla proposta tecnica porti, con i contributi dei territori, degli enti locali e di tutti i portatori di interessi alla definizione delle aree effettivamente idonee tra le quali si individuerà il sito in cui localizzare il Parco Tecnologico  ed il Deposito per le scorie nucleari;
- che il Deposito è stato dimensionato per ospitare i contenitori delle scorie radioattive derivanti  dal decommissing degli impianti in atto di smantellamento, e per quelli prodotti in medicina, riera ecc. previsti nei prossimi 50 anni;
- il progetto è un “Progetto Paese”  di cui SOGIN è il soggetto attuatore, ed è un progetto molto complesso, articolato in 314 documenti, visionabili sul sito 
- il progetto del Deposito Nazionale è un passo avanti straordinario rispetto alla situazione attuale che vede il materiale radioattivo attualmente sparso su 19 siti e sicuramente avere tutto in un sito sarebbe molto più sicuro e funzionale.
- il percorso avviato è innanzitutto partito dalla valutazione di tutto il territorio nazionale alla luce di 15 criteri di esclusione,  che ha portato ad escludere il 98 %  del territorio stesso, e poi il territorio rimanente alla luce di 13 criteri di approfondimento, che hanno portato alla individuazione di 67 aree potenzialmente idonee;
- adesso parte il percorso per definire le Aree realmente idonee, attraverso il confronto con territori  e con tutti i portatori di interesse.  

In allegato le slides presentate da SOGIN nel Consiglio regionale
aperto.



  Scarica allegato 1

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