DECRETO INSICUREZZA
Sabato 1 Dicembre 2018
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Provvedimenti
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Giustizia
Il 28 novembre 2018, la Camera ha approvato in via definitiva senza modifiche il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale dello straniero e immigrazione, sicurezza pubblica, funzionalità del Ministero dell'interno e organizzazione e funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Il provvedimento, i cui contenuti completi in questa scheda, e nell'allegato sintetico dossier, e di cui avevamo già parlato QUI' , è un pessimo provvedimento, adesso, purtroppo, è Legge dello Stato.
Il provvedimento vuole di fatto azzerare le politiche dell’accoglienza, ma va oltre, con le misure previste rende evidente la filosofia di questo Governo e di questa maggioranza che è quella di risolvere i problemi sociali con sole misure di ordine pubblico.
Sulle migrazioni :
- cancella la protezione umanitaria e la possibilità di chiedere asilo se si è entrati illegalmente, riducendo così del 70-80% gli aventi diritto alla protezione;
- limita l’accesso agli SPRAR ai soli titolari di protezione, escludendo i richiedenti asilo, che sono la maggioranza nel sistema di accoglienza;
- prolunga i tempi di permanenza nei Centri di accoglienza e nei Centri per il rimpatrio fino a 210 giorni, e punta alla costruzione di nuovi grandi centri, permettendo la deroga al codice degli appalti;
- amplia le cause di revoca della protezione internazionale e di espulsione, con l’individuazione di paesi sicuri per velocizzare il diniego della richiesta d’asilo;
- riduce la diaria, eliminando i corsi di lingua e altri servizi di assistenza, favorendo così i grandi centri e le grandi organizzazioni.
L’unico effetto concreto e praticamente immediato sarà la creazione di circa 600.000 irregolari entro il 2020, dati l’ISPI, a fortissimo rischio di finire nelle maglie della criminalità.
Anche la promessa di aumentare i rimpatri, è tutta propaganda in quanto ci sono solo 1,5 milioni di euro per ognuno dei prossimi due anni e, dati FRONTEX, si potranno fare 200-300 rimpatri all’anno.
La riduzione delle risorse per l’accoglienza diffusa (SPRAR), che hanno favorito lo sviluppo locale e la coesione sociale vanno a minare una sperimentazione che in molti casi è diventata un vero e proprio volano per le economie locali: persone occupate, borse lavoro e tirocini, affitti di appartamenti, insegnanti, acquisto di cibo e vestiario in loco. Sono arrivati giovani e famiglie con figli, che hanno ripopolato paesi a prevalente presenza di anziani (dal 2011 al 2016 la popolazione è cresciuta dello 0,26%), hanno fatto riaprire scuole, hanno portato a riattivare servizi sociali e sanitari, buoni per tutta la popolazione, hanno creato circuiti virtuosi di nuova cultura e di più ricche relazioni umane.
Un sistema di accoglienza, di integrazione e di sviluppo locale, quello messo in atto nella stagione Minniti, che era studiato e oggetto di osservazione a livello europeo ed extraeuropeo. Proprio ciò che il DL Sicurezza vuole cancellare.
Per chi è interessato di seguito 28 belle storie di integrazione possibile raccolte e rese disponibili in un Dossier di Legambiente
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L'azzeramento di questa sperimentazione è con ogni evidenza l'obiettivo di Salvini e della sua Lega, che su questo tema ha costruito le basi del suo consenso, che conta di continuare a cavalcare.
A noi purtroppo la consapevolezza che su questo tema abbiamo grandi responsabilità, perché con i ritardi e gli errori accumulati nella gestione Alfano, abbiamo probabilmente talmente segnato negativamente la sensibilità delle nostre comunità, che neanche i risultati della gestione Minniti sono più riusciti ricomporre, e la responsabilità ora di non lasciar calare l'attenzione su ciò che succederà, sia in merito alla reale sicurezza delle nostre comunità, sia nei confronti dei diritti di persone disperate, che devono ricevere risposte, se non per la cultura e l'umanità del nostro Paese, almeno per il rispetto dei Trattati internazionali e della nostra Costituzione.