DUE CONSIDERAZIONI SUL CONSUMO DI SUOLO
Nei giorni scorsi ho ricevuto un attacco dalla deputata Dadone in merito ad alcuni emendamenti da me presentati con alcuni colleghi sulla legge sul consumo di suolo http://www.fabianadadone.it/home/consumo-del-suolo-mi-vergogno-per-il-pd/ , ho pensato di rispondere con questa lettera >>>>
Gentile direttore,
ho letto in questi giorni un commento, nel quale si fa riferimento anche alla mia persona, di una Deputata monregalese in merito alla Legge sulla limitazione del consumo del suolo, ora al vaglio del Senato.
Mi permetto due considerazioni.
La prima, per dire che la vera portata innovativa e la prospettiva strategica di quest’iniziativa legislativa è porre un limite di carattere generale al consumo di suolo, cioè creare un riferimento normativo per la futura programmazione, che avrà un limite stabilito per legge, sulla base di un procedimento virtuoso – definito all’articolo 3 della legge – a cui parteciperanno i diversi livelli istituzionali del Paese. Quel percorso sarà definito nel Decreto ministeriale previsto nell’articolo 3 e indicherà un limite generale al consumo del suolo e terrà conto di quanto avvenuto anche in questa stagione.
La norma transitoria non stravolge la legge, ma consente di governare questo percorso virtuoso, al termine del quale definire un limite quantitativo ed un principio per cui il suolo, bene comune, non può essere indefinitamente consumato.
Ma per arrivare a quell’obiettivo, un riformismo serio sa di dover costruire un percorso possibile.
Non ha senso affrontare una riforma partendo dal presupposto che il sistema delle imprese, dei comuni, delle regioni e del settore dell’edilizia sia fatto di potenziali criminali verso cui nutrire diffidenza. Così come non ha alcun senso il terrorismo che alcuni Consiglieri regionali di centrodestra stanno facendo su questa norma, varata nell’intento di definire un equilibrio virtuoso tra tutti gli interessi in gioco. Perché il problema del consumo del suolo esiste, e noi vogliamo mettere in campo un percorso che intende governarlo.
La seconda considerazione, per dire che quest’emendamento, da me sottoscritto con convinzione, riguarda esclusivamente interventi all’interno della pianificazione urbanistica vigente, vale a dire all’interno della programmazione urbanistica prevista già oggi nel nostro Paese. Tale pianificazione è varata dai comuni, nel rispetto delle norme delle Regioni e risponde a vincoli di carattere ambientale, paesaggistico e storico-culturale previsti dalle norme in essere. Tra l’altro si tratta di dare risposta a diritti di cittadini e di imprese che qualora si fossero visti danneggiati avrebbero avuto tutti i diritti di rivalersi in giudizio con i comuni.
La legge di cui parliamo non nasce nel deserto normativo, ma per migliorare un quadro normativo vigente, senza danneggiare indebitamente comuni, aziende e cittadini. La devastazione vera del territorio in questo paese si chiama “abusivismo”, una piaga che i Governi di centrosinistra hanno contrastato ponendo fine alla sciagurata stagione dei condoni edilizi, perché è evidente che quando si costruisce in modo abusivo non si costruisce secondo le regole.
Con questa norma non vogliamo fare ideologia, ma affrontare un problema reale, con la responsabilità di governare un percorso, sempre restando in contatto con la realtà.
Mino Taricco