FIDUCIA AL NUOVO GOVERNO
Nella giornata di ieri la Camera dei Deputati ha votato la fiducia con 343 voti favorevoli (263 contrari), e oggi anche il Senato ha a sua volta dato fiducia al nuovo governo con 169 si (133 contrari).
L’avvio di questo nuovo percorso sarà sicuramente complesso, ma sono convinto che rappresenta una grande opportunità per il Paese.
Con la esperienza giallo-verde precedente il sistema si era praticamente incriccato e fermato, in un continuo gioco delle parti ad esclusivo fine elettorale, in una sorta di devastante campagna elettorale permanente.
Non è un caso che la nostra Costituzione fissi le elezioni in via ordinaria ogni 5 anni, perché deve esserci un tempo fuori dei riflettori elettorali nel quale si fanno le cose che devono essere fatte, mi verrebbe da dire : “al di là del consenso”, sapendo che poi ci saranno i tempi per valutare gli effetti e le ricadute. Ragionare sempre con l’occhio ai consensi di domani, come abbiamo visto sortisce effetti e costi per il paese pesantissimi.
A solo titolo di esempio quest’ultimo anno di giochetti Lega-5Stelle ci è costato, a causa del tanto vituperato spread, in maggiori costi di interessi, una ventina di miliardi.
Ripongo molta speranza e anche una discreta dose di fiducia in ciò che potranno fare Governo e Parlamento nei prossimi anni, perché, al di là dei tanti screzi e delle differenze che hanno caratterizzato i percorsi delle due forze politiche in questi anni, credo sia piena in tutti la consapevolezza che la posta in gioco è molto alta.
Sono anche convinto che non vi fossero alternative alla decisione assunta di dar vita ad un nuovo Governo.
Dopo la crisi innescata dal leader della Lega Salvini nel tentativo di trascinare il paese a nuove elezioni, per avere “pieni poteri” alla luce dei sondaggi che dicevano che avrebbe avuto una percentuale più alta di quella ottenuta alle elezioni del 2018, infatti, non si poteva lasciare scivolare il Paese su quella china.
Non era accettabile il clima di odio che da dentro le Istituzioni veniva aizzato contro i migranti, contro chi aveva la pelle di colore diverso e contro coloro che si occupano dei più emarginati e ultimi, era insopportabile la strumentalizzazione delle istituzioni a fini di interesse partitico che stava facendo la Lega, o la mancanza di trasparenza che aveva caratterizzato gli ultimi mesi dai fondi russi in giù, per non parlare del decadimento istituzionale culminato con lo squallore del Papeete Beach e dei saluti romani davanti al Parlamento.
Ma non erano accettabili neanche i rischi per il quadro democratico e dei diritti, per la credibilità internazionale e per le aspettative economiche e non solo, con conseguenze pesanti sugli investimenti, sulla crescita e come detto sui costi del servizio al debito, ed in generale su tutte le prospettive del paese.
Dopo questa folle estate, nella quale non sono stati pochi i colpi di sole, è necessario archiviare velocemente e ripartire.