LETTERE, FINZIONI E FIGURACCE

Una non soluzione, un misero giochetto, per arrivare alle elezioni senza dire la verità, senza affrontare i problemi, di una maggioranza che al di la della facciata è divisa su tutto e che sta in piedi solo spartendo posti e prebende derivanti dalla condivisione del potere. Un giochetto che continua e che da mesi sta facendo pagare un prezzo salato al Paese, continuando a riempire di parole, sempre più vuote ed insulse, le speranze dei troppo italiani che si sono fatti ammaliare dalla illusione di un cambiamento a costo zero, da una specie di “non c’è trucco non c’è inganno … ,  venghino signori venghino, non siamo qui per vendere ma per regalare, …” che si sentivano una volte sulle piazze delle fiere di paese. 
Questa potrebbe essere la traduzione di ciò che è successo ieri sulla TAV ( io continuo a chiamarla “la” TAV, perché è una “linea per treni ad alta velocità e ad alta capacità” ciò di cui stiamo parlando, e non del treno in sé) culminato con il capolavoro della lettera del Premier Conte alla TELT e la risposta di questa, per poter avviare le procedure, per non perdere i primi 300 milioni dei finanziamenti europei, ma in modo da poterle revocare anche in seguito, cioè dopo le Elezioni europee, in modo che ciascuno dei due partiti in quella occasione possa raccontare la sua decisione per il futuro.
Un modo per rinviare, ma che continua nell'opera di compromissione della credibilità del Paese come bene ha puntualizzato Giancarlo Caselli in questa sua riflessioneCredo si commenti da solo il continuo rimando alla necessità di ottenere rispetto dagli altri paesi che abbiamo sentito in questi mesi, il rispetto è una cosa seria, e nella sua costruzione richiede capacità, serietà e coerenza, protratte nel tempo, e invece questo governo di burattini e di ciarlatani sta facendo di tutto, anche in questo caso,  per trasformare in burla ogni suo singolo passo.   

Della mancanza di credibilità della Analisi costi benefici  avevo già parlato, e d'altronde come hanno riportato nei giorni scorsi molti giornali, questa analisi ha una lista di incongruenze tali da renderla del tutto inattendibile perché :
- l’Analisi costi benefici  riporta tra i costi del progetto i mancati introiti (accise sul carburante per lo Stato e mancati pedaggi per le Autostrade) perché si sposterebbero flussi di traffico dalla strada alla ferrovia. Alla faccia del riscontro ambientale;
- sulla base dei dati della Relazione Tecnico giuridica, alcuni giornali hanno stimato che in caso di blocco dei lavori si dovrebbero ancora circa 2 miliardi tra risarcimenti e penali alle imprese, alla Francia e all’Ue e che servirebbero circa 1,8 miliardi per mettere in sicurezza le gallerie già realizzate e la linea storica, mentre per completare il tunnel all’Italia costerebbe circa 3 miliardi, di cui 2,5 miliardi di euro già stanziati nel Bilancio italiano e disponibili per l’opera, nella finanziaria 2012, che sono vincolati e non sono utilizzabili per altro, e che non potranno quindi essere spostati su altri progetti;
- non sono computati a riduzione dei costi i contributi europei, costi: nei 5,7 miliardi di euro a carico dell'Italia non vengono considerati i 3,4 miliardi del finanziamento europeo, e non se ne capisce il senso, o meglio si ragiona come se l’Italia quei soldi potesse usarli per altro quando è evidente che non è vero, perché sono risorse finalizzate;
- per rescindere il trattato internazionale che regola la TAV, oltre che un voto parlamentare servirebbe anche la copertura economica, che come detto sulla base delle analisi del gruppo-Ponti e di quella giuridica, sarebbe intorno ai 3.8 miliardi, e quindi per bloccare i lavori, qualora le risorse già stanziate fossero riconvertibili, servirebbe un ulteriore esborso di 1,3 miliardi. Mentre paradossalmente, invece, per finire servirebbero «solo» altri 500 milioni oltre a quelli già accantonati;
- in merito poi alla supposta utilizzabilità della linea storica, al di la del fatto che la attuale linea non rispetta le norme di sicurezza ed è autorizzata in deroga, attualmente il TGV risulterebbe che viaggia in quel tratto a 62 Km/h, e che invece la velocità dei treni passeggeri sulla nuova linea sarebbe di 220 Km/h, e poi sull’attuale linea con un locomotore sono trasportabili 650 tonnellate, mentre al Gottardo nelle stesse condizioni sono 2mila; 

- per ogni ulteriore approfondimento è utile visionare l’audizione alla Camera del Commissario di Governo

Una ultima chicca è arrivata dalla scoperta  che  uno  Studio riservato per la Commissione europea che sostiene che fare la TAV porterà benefici economici, occupazionali e ambientali, e che vede tra i ricercatori di varie nazionalità che lo hanno firmato anche cinque - Silvia Maffii, Claudia de Stasio, Francesca Fermi, Loredana Zani, Angelo Martino e Luca Bellodi - che lavorano per la TRT Trasporti e Territorio, ovvero la società di consulenza presieduta dal professor Marco Guido Ponti, il capo del team di sei persone che ha redatto per conto del ministro dei Trasporti l’Analisi costi benefici che motiverebbe il no all'infrastruttura.

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