L'ACQUA È UN BENE COMUNE E UN DIRITTO UNIVERSALE

Ieri la Camera ha approvato la legge che stabilisce come l'acqua sia un bene comune e un diritto universale.
Dopo la proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 e il referendum del 2011, la Camera ha approvato la legge che definisce i princìpi per tutelare il governo e la gestione pubblica delle acque.
L'acqua dev'essere di buona qualità, erogata senza interruzioni e ad un costo sostenibile.

L'acqua è bene naturale e come tale diritto umano universale, pertanto va garantito il diritto all’acqua potabile di qualità e ai servizi igienico-sanitari, senza interruzioni; tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili; è una risorsa che va salvaguardata e utilizzata secondo criteri di efficienza e solidarietà, responsabilità e sostenibilità.

Si sono stabilite regole indispensabili, come l’erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana basata sul quantitativo minimo vitale gratuito di 50 litri giornalieri, garantito anche in caso di morosità; l’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario rispetto all’uso per l’agricoltura e per l’alimentazione animale; per tutti gli altri usi dev'essere favorito l’impiego dell’acqua di recupero.

Il servizio idrico integrato può essere affidato a società pubbliche in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo e, per quanto riguarda il finanziamento del servizio,  le norme stabiliscono che sia finanziato dalla tariffa del servizio stesso, dalle risorse nazionali nonché dalle risorse europee destinate alla realizzazione delle opere necessarie ad assicurare i livelli essenziali su tutto il territorio nazionale. 

Ora si attende il passaggio del provvedimento al Senato per l’approvazione definitiva.

Su questo tema avevo già fornito indicazioni nelle passate setttimane

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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