PNRR UN APPUNTAMENTO CHE DOVREMO PREPARARE AL MEGLIO

In queste ore si intensificano le discussioni ed anche qualche polemica in più sui contenuti, sulle scelte che dovrà fare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per investire nel modo migliore quegli otre 200 miliardi che il Recovery Fund metterà a nostra  disposizione nei prossimi anni, e su come quelle risorse verranno "governate".
Sarebbe pensare che ciò non sia naturale, fosse anche solo perché stiamo parlando del più grande pacchetto di investimenti che dal dopoguerra sia mai stato fatto e tale rimarrà forse poi per alcuni decenni.
Ma soprattutto perché un piano di investimenti di questa portata, che in parte in ogni caso graverà sulle spalle dei nostri figli e delle future generazioni, deve necessariamente essere ben investito, deve diventare lo strumento principe di un vero piano di ammodernamento e di riorientamento strategico di questo Paese, ed è quindi fisiologico che tutti si sentano chiamati in questa fase ad un confronto vero sul verso dove e sul come devono essere orientate le risorse, e sul chi e sul come devono essere gestite.
Gli unici punti fermi sono le prescrizioni che l'uso di queste risorse comporterà, e sul fatto che i Parlamento dovrà essere coinvolto ed orientare questo processo decisionale che dovrà essere trasparente e democraticamente orientato.

Ma nelle prossime settimane e mesi avremo modo di tornarci . . .

Il Parlamento il 13 di ottobre ne aveva discusso ed approvato una  Relazione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel quale si erano già delineate le principali linee di indirizzo.

In allegato la bozza del PNRR che era circolata nei giorni scorsi in attesa di essere discussa ed approvata dal Consiglio dei Ministri.


  Scarica allegato 1

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