PROROGA TERMINI (MILLEPROROGHE) 2018
Nella giornata di ieri abbiano approvato, con il nostro voto contrario, il decreto mille proroghe, un provvedimento sbagliato per tempi, nei contenuti e nella forma.
Nei tempi perché credo non fosse mai successo che si approvasse un milleproroghe a inizio agosto, con il rischi di dover ritornare sulla proroga termini a fine anno.
Nei contenuti perché :
- sulle elezioni provinciali ala fine non è un election day ma solo un modo per cercare attraverso le provincie di mettere le mani sui consigli delle Fondazioni bancarie;
- sulle intercettazioni la riforma recentemente approvata che si va a modificare voleva semplicemente togliere la possibilità di rendere pubbliche intercettazioni che avevano contenuti che nulla c’entravano con le inchieste e di natura personale, e questa nuova riforma sembra azionata da un prurito voyeuristico che nulla ha a che fare con la giustizia;
- sui provvedimenti attesi dai territori interessati dal sisma nel provvedimento alla fine interventi veri non ci sono, e moltissimi emendamenti di buon senso non sono stati accolti;
- le modifiche alla riforma delle popolari e delle BCC sono state veramente solo motivate da interessi localistici che alla fine indeboliscono il sistema bancario, più che di riforme alte parliamo di marchette o di qualcosa che ci assomiglia;
- infine la assurda proroga sul decreto vaccini è un capolavoro di ipocrisia e di gioco delle tre carte che mette a repentaglio la salute di tantissimi giovani per un cinico calcolo di interesse politico in termini di consenso, come ho cercato di spiegare.
Nella forma perché per anni hanno sostenuto che erano incostituzionali i provvedimenti troppo eterogenei come contenuto, e i decreti di urgenza per i quali non erano ravvisabili in modo chiaro gli effettivi presupposti di indifferibile urgenza, e qui siamo nessuno dei presupposti è rispettato.
Da chi si proponeva come nuovo e cambiamento, il minimo che ci si poteva attendere e che è legittimo pretendere era ed è una coerenza con quanto dichiarato in precedenza decisamente superiore.
Mino