QUALCHE DATO SULLA RETE FERROVIARIA

Dopo il tragico incidente di Pioltello, che ha purtroppo causato la morte di tre persone, e sul quale le responsabilità saranno accertate dalla Magistratura, è ripartita la discussione sugli investimenti in infrastrutture messi in campo nel nostro Paese, e in particolare quelli nella rete ferroviaria. 
Vi è stata a partire dal 2009 una drastica riduzione degli investimenti infrastrutturali  con addirittura una riduzione del  22% dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni a partire dal 2009 al 2015 passando da circa 6,2 miliardi a 4,8 miliardi di euro.
Come hanno scritto e detto innumerevoli commentatori, l’Italia non è una delle realtà più arretrate in Europa, negli ultimissimi anni infatti si è invertita la rotta e si è tornato a far crescere gli investimenti che andranno a crescere, ma sicuramente si  può ancora migliorare, anche e soprattutto per le enormi differenze tra le varie aree del paese.
Una ripresa di investimenti che dovrà riguardare soprattutto le reti regionali. Le Ferrovie hanno comunicato che nei prossimi anni  il 90% delle risorse verrà dirottato proprio verso queste tratte, con investimenti nel solo materiale rotabile stimabile in circa 4 miliardi di euro.
Proprio nel 2016  comunicavano  che dopo “l’ottimo lavoro sull'alta velocità, adesso dobbiamo mettere più soldi per i 600 milioni di passeggeri pendolari e per le metropolitane”.

Il nuovo Piano industriale dei prossimi dieci anni infatti prevede un vero e proprio rilancio del trasporto regionale. Un ruolo importante gioca la maxi commessa già avviata da 4 miliardi per la fornitura di 450 nuovi treni regionali  costruiti da Hitachi e Alstom e sempre nel 2016 erano stati presentati questi treni regionali del futuro .

In tema di sicurezza il nostro Paese fa registrare 0,27 incidenti ogni milione di chilometri percorsi in treno. Un dato al di sotto della media europea, pari a 0,42, e, per una volta fa piacere sottolinearlo, anche migliore del risultato della Germania, ferma a quota 0,29.

Come per gli altri investimenti, la spesa in manutenzione ordinaria e straordinaria sulla nostra rete ferroviaria era scesa nel 2012 fino a quota 2,7 miliardi di euro, e oggi è stata fatta risalire a 4,1 miliardi, un valore purtroppo ancora inferiore a quei circa 6 miliardi che si spendevano in tempi più addietro, ma la strada intrapresa dal Ministro del Rio dicono tutti gli analisti e lo stesso ultimo rapporto Pendolaria, è quella giusta. 

L’ultimo Rapporto Pendolaria 2017 pur evidenziando molte criticità  riconosce all'attuale e al precedente governo, in questa legislatura, di aver incrementato le risorse e l’attenzione per i pendolari. "La cura Del Rio sta dando i suoi frutti", si legge. Sono elencati diversi provvedimenti a cui l’associazione plaude: i 640 milioni (che arrivano a 1 miliardo con il 40% di cofinanziamento regionale della legge di Stabilità 2016) per rinnovare i treni. Un piano operativo del ministero delle Infrastrutture e Trasporto da altri 800 milioni per il potenziamento di trasporto pubblico ferroviario regionale e interregionale, attraverso il rinnovo del materiale rotabile e con risorse destinate per l’80% alle regioni del Mezzogiorno. Un nuovo contratto per gli Intercity che farà recuperare parte dei tagli avvenuti dal 2010. Un piano per il trasporto rapido di massa da 6,31 miliardi di euro. Altri interventi per 350 milioni di euro per il rinnovo del parco rotabile su gomma. L’aver svicolato le risorse per il trasporto pubblico locale dall'andamento dell’accisa su benzina e gasolio. Le detrazioni fiscali per gli abbonati al trasporto pubblico. La revisione delle regole per la sicurezza su tutte le ferrovie regionali ex concesse.

Il nuovo piano industriale 2017. 2026  stima la crescita dei ricavi dai 9 miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi del 2026 e con  investimenti previsti pari a 94 miliardi di euro, di cui 73 per le infrastrutture, 13 per i treni e 7 per lo sviluppo tecnologico. Numeri che, secondo i calcoli di FS porteranno i dipendenti del Gruppo FS dai 69 mila attuali a 100 mila nel 2026, al netto di crescite, integrazioni e le nuove acquisizioni che ci saranno soprattutto nel trasporto pubblico locale.

In allegato anche :
- la scheda tecnica delle Camere sul Contratto di programma 2016-2021  parte servizi tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e RFI Spa
- e i piano industriale relativo al 2014-2017



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