RAPPORTO OXFAM SULLA DISEGUAGLIANZA

La crisi mondiale che ha colpito l’occidente e l’intero pianeta nel 2007, unita alla globalizzazione che ha in parte sostituito una diseguaglianza tra paesi ed aree del mondo, con una all’interno dei singoli paesi, ha reso molto più evidenti anche intorno a noi le profonde ingiustizie causate da una iniqua ripartizione della ricchezza.

Nonostante le misure messe in campo, nonostante il tentativo di arginare evasione ed elusione il divario tra i più ricchi e il resto del mondo è drammaticamente cresciuto negli ultimi 12 mesi. Il Rapporto OXFAM , conferma purtroppo che  l’1% della popolazione mondiale possiede più del restante 99% , ed anche nel
nostro Paese purtroppo le diseguaglianze sono fortissime
 
ed evidenziano come nel 2015  l’1% più ricco degli italiani sia in possesso del 23,4% della ricchezza nazionale netta, una quota che in valori assoluti è pari a 39 volte la ricchezza del 20% più povero dei nostri connazionali.

Una delle grandi cause sono i paradisi fiscali, cioè quei luoghi nei quali multinazionali ed élites economiche si rifugiano evitando di contribuire, con la giusta quota di tasse, al finanziamento di servizi pubblici gratuiti e di qualità a tutti i cittadini. Oggi 188 delle 201 più grandi multinazionali sono presenti in almeno un paradiso fiscale, alimentando una disuguaglianza economica estrema che ostacola la lotta alla povertà.

A livello globale gli investimenti offshore dal 2000 al 2014 sono quadruplicati, e si calcola che 7.600 miliardi di dollari di ricchezza di privati individui (una somma equivalente ai tre quarti della ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2015) sia depositato nei paradisi fiscali.

Se sul reddito generato da questa ricchezza venissero pagate le tasse, i governi avrebbero a disposizione 190 miliardi di dollari in più ogni anno.

Con una tale somma in Africa si potrebbero assicurare servizi sanitari che salverebbero  milioni di bambini ogni anno e retribuire un numero di insegnanti sufficiente a consentire a tutti i bambini del continente africano di andare a scuola.

Una rete globale di paradisi fiscali consente di mantenere questo drammatico status quo: ai più ricchi di occultare 7.600 miliardi di dollari, e alle multinazionali di trasferire profitti e alleggerire il proprio carico fiscale per almeno 100 miliardi di dollari all’anno nei soli paesi più poveri.

Per le imprese multinazionali sono necessari maggiore trasparenza e approcci comuni da parte degli stati per arrivare ad un modello vincolante di tassazione unitaria nella UE perché le tasse siano pagate laddove l’attività economica si svolge realmente.

Per questo gli Accordi
fatti
 con molti paradisi fiscali per ridurre le Black-list  ed il percorso di  VOLUNTARY
DISCLOSURE
 
con il lavoro di contrasto alla evasione  sono un passaggio fondamentale per recuperare
le risorse illegalmente esportate
 
.

Per chi fosse interessato alla situazione complessiva di seguito  il Rapporto Economia
per l'1%
 
ed una serie di proposte formulate da OXFAM per un riequilibrio mondiale e nei singoli paesi Economia
per il 99%
 
.

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