UNA POSSIBILE STRADA PER COMBATTERE LA CIMICE ASIATICA
Domenica 19 Novembre 2017
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Provvedimenti
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Agricoltura
Per la possibilità di immettere nel nostro Paese gli antagonisti naturali delle specie esotiche
dannose ci siamo. Finalmente, una possibile strada per combattere la Cimice Asiatica.
La lotta alla Cimice Asiatica è diventata un’emergenza per il comparto agricolo in generale, ma in modo
particolare per tutto il comparto ortofrutticolo, e in questa annata sia le produzioni di frutta fresca sia quelle di frutta secca hanno già subito danni ingentissimi.
Quando già oltre un anno fa lanciammo al Ministero, con alcuni colleghi, l’allarme sulla Cimice Asiatica, alcuni parlarono di eccesso di allarmismo, ma con il passare dei mesi, si è dovuto prendere atto che, se non di invasione, di problema sicuramente gravissimo si trattava.
Sul tema ho presentato in due occasioni un emendamento per introdurre una modifica all'articolo 12 del D.P.R. n. 357 del 1997, che permettesse e disciplinasse l’uso delle specie alloctone in funzione di contrasto,
contenimento e lotta alle specie esotiche dannose, detti emendamenti mi fu chiesto di ritirarli perché il Governo stava preparando un decreto finalizzato alla soluzione dello stesso problema.
Predisponemmo quindi una Risoluzione in Commissione che ribadisse al Governo la necessità urgente del
provvedimento.
L'impegno sul tema lo ho ribadito nei mesi passati in moltissime occasioni sia per il comparto corilicolo sia per quello ortofrutticolo in generale, ricordando che la Commissione Agricoltura della Camera stava lavorando su due punti: 1) la creazione di un organismo di pronto intervento nel caso di avversità e 2) la deroga alla direttiva Habitat, che vieta di introdurre qualunque organismo esotico che potrebbe inquinare il nostro patrimonio e quindi vieta anche l'introduzione di antagonisti naturali, e che la deroga che chiedevamo era finalizzata a poter introdurre antagonisti naturali in caso di avversità, garantendo ovviamente ogni controllo sull'introduzione della specie esotica".
Nella giornata di mercoledì 15 novembre 2017 su mia proposta come relatore del parere allo “Schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive (Atto del Governo n. 453)”, la Commissione Agricoltura ha espresso parere positivo formulando la richiesta al Governo :
“- considerato che è in fase di predisposizione un decreto del Presidente della Repubblica di modifica
dell’articolo 12 del D.P.R. n. 357 del 1997, che disciplina l’uso delle specie alloctone in funzione di contrasto, contenimento e lotta alle specie dannose;
- evidenziato che su tale schema di decreto la Conferenza Unificata si è espressa con un parere favorevole nella seduta del 7 luglio 2016, ma che a distanza di oltre sedici mesi non si è ancora pervenuti all’emanazione definitiva di tale atto;
- sottolineata l’urgenza di procedere nell’iter di adozione del richiamato schema di D.P.R., al fine di consentire l'introduzione anche nel nostro ambiente di antagonisti naturali alla diffusione di specie aliene difficilmente controllabili e potenzialmente dannose, secondo modelli di intervento che, come nel caso della lotta al cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus) del castagno, con l'introduzione del Torymus sinensis, suo antagonista naturale, stanno fornendo risultati particolarmente incoraggianti.”
Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in oggetto reca infatti “modifica dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 1997, n. 357, concernente regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” e all'art. 1. chiede di sostituire l'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 1997, n. 357 con una nuova formulazione che definisce la procedura con la quale le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, sentiti gli enti locali interessati e dopo adeguata informazione del pubblico interessato, autorizzano la reintroduzione o il ripopolamento in deroga di specie e di popolazioni non autoctone, nel rispetto delle finalità dello stesso decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 1997, n. 357 e della salute e del benessere delle specie, tenendo conto di quanto disposto dal regolamento (CE) n.708/2007 del Consiglio, dell'1l giugno 2007 e s.m.i.
Il tutto previo parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale(ISPRA).
In pratica con questo D.P.R., si consentirebbe l'introduzione anche nel nostro ambiente di antagonisti naturali alla diffusione di specie aliene difficilmente controllabili e potenzialmente dannose, così come era avvenuto nel caso della lotta al cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus) del castagno, con l'introduzione del Torymus sinensis, suo antagonista naturale, che aveva fornito risultati particolarmente incoraggianti in Piemonte prima d'ora in tutta Italia.
Adesso attendiamo che sia approvato con solerzia il DPR di modifica dell'Art. 12 in oggetto.