LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Il Consiglio europeo, nelle sue annuali Raccomandazioni ha costantemente sollecitato l'Italia a "ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio", nonché ad "aumentare l'efficacia della prevenzione e repressione della corruzione riducendo la durata dei processi penali e attuando il nuovo quadro anticorruzione" (cfr. Raccomandazioni del 2017-2019).
La Commissione Europea, nella Relazione per Paese relativa all'Italia 2020 (cd. Country Report 2020) del 26 febbraio 2020, ha rilevato come l'Italia abbia compiuto progressi solo limitati nel dare attuazione alle sopra citate Raccomandazioni, in particolare nel settore civile.
Conseguentemente, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) presentato dal Governo alla Commissione europea il 30 aprile 2021 contiene alcune specifiche misure che intervengono sul sistema giudiziario.


Per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:
•  portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90;
• rafforzare e valorizzare le risorse umane, integrando il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
• potenziare le infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali e di trasmissione di atti e provvedimenti;
• provvedere ad interventi al fine di garantire strutture edilizie efficienti e moderne;
• contrastare i fenomeni di recidiva dei reati potenziando gli strumenti di rieducazione e di reinserimento sociale dei detenuti.

Il 21 settembre in Senato DDL di riforma del processo civile   ha ottenuto una larga maggioranza in senato (con 201 sì e 30 no) , ora il provvedimento è passato alla camera.

Il 23 settembre il Senato ha approvato il Disegno di Legge per la riforma del processo penale, (con 177 voti a favore e 24 contrari)   nel testo già approvato, dopo un lungo e complesso confronto,  alla Camera dei Deputati .

Il testo approvato  con questo voto senza modifiche, che è adesso diventato legge, conferisce una serie di deleghe al governo per rendere più efficiente il processo penale in termini di rapidità, semplificazione, di risorse umane e digitalizzazione.
I progetti di riforma, sulla cui approvazione il Governo ha posto la fiducia, sono due delle condizioni per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza  (PNRR). 

L’obiettivo è ridurre la durata dei processi, obiettivo al quale ci hanno più volte richiamati le stesse  Istituzioni europee 
Il PNRR  quindi mira a ridurre in cinque anni del 25 per cento i tempi della giustizia penale e del 40 per cento quelli della giustizia civile.
“Sulla durata dei processi il governo si gioca tutto il Recovery fund, non solo la parte legata alla giustizia”, ha affermato la stessa Ministra della giustizia Marta Cartabia.
Entrambe le riforme prevedono l’assunzione di personale che affianchi i giudici e costituisca l’ufficio del processo, figure temporanee per smaltire procedimenti arretrati. 

Per un approfondimento 
e in  allegato una scheda predisposta dall’Ufficio legislativo del Gruppo PD al Senato 


  Scarica allegato 1

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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