L'ANNO CHE LASCIAMO E L'ANNO CHE VERRA'

Cari amici,
l’anno che sta concludendosi è stato per tanti motivi un anno non facile, la crisi ha condizionato ancora pesantemente la vita degli italiani, e anche nei nostri territori ha continuato a mordere, e se è vero che l’oggi di troppe famiglie è ancora pesante è anche vero che ci sono segnali evidenti di una ripresa.
Intanto chiudiamo l’anno con un +0,8 % di PIL dopo anni di segno meno, e chiudiamo l’anno con una ripresa di occupazione, dopo anni nei quali abbiamo perso quasi 3 milioni di posti di lavoro.
Le previsioni per l’anno prossimo ci consegnano previsioni di consolidamento della ripresa con crescita più robusta del PIL e riduzione della disoccupazione.
Questo percorso verso la fiducia sicuramente positivamente influenzato dalle scelte della BCE sia sui tassi di interesse sia il Q.E.    http://www.ilpost.it/2015/01/19/quantitative-easing/ , ed anche dal basso costo del petrolio, ma condizionato pesantemente dalla situazione internazionale che è quanto di più instabile e critica in questo momento, è stato accompagnato da un grande lavoro di riforma che Governo e Parlamento hanno portato avanti con grande determinazione.

La Legge di stabilità che abbiamo approvato ieri mattina è un provvedimento articolato che  si inserisce in questo orizzonte e ne consolida il percorso.http://www.minotariccoinforma.it/cgi-bin/archivio/APPROVATA_LA_STABILITA_20162857.asp
Una legge con tante notizie positive per ridare slancio e fiducia al paese, certamente con cose che si sarebbero potute fare diverse e che ciascuno di noi su alcuni punti avrebbe voluto diverse, ma che comunque hanno raggiunto un buon punto di equilibrio, dopo una discussione ed un confronto che in commissione ed in aula è durato oltre 10 giorni con tante sedute fiume e tante sedute notturne.

Ma nella scorse settimane sono successe anche altre cose, a livello globale e a livello locale, grandi e piccole,  di cui nel mio piccolo cerco di rendere conto nella Newsletter n. 18

Le ultime settimane hanno visto anche una attenzione forte nel paese e nelle istituzioni, sulla vicenda banche, a seguito del commissariamento delle quattro popolari da parte del Governo.
Su questo tema credo ci siano due certezze, da una parte tanti cittadini hanno perso tanti risparmi, e ciò che ha portato a questo esito scellerato dovrà essere oggetto di approfondimento sia sul piano penale che su quello amministrativo.
Coloro che in questo percorso sono stati in un modo o nell’altro truffati dovranno essere rifusi, coloro che hanno sbagliato dovranno pagare, siano essi banchieri siano essi loro controllori, ma c’è stato anche una quantità di strumentalizzazione assurda, che ha cercato di cavalcare la buona fede di troppe persone con falsità inaccettabili.

L’anno che si conclude è stato caratterizzato anche da un serrato confronto in Europa sulle regole di funzionamento interno, sulle regole di bilancio, sulle regole bancarie, sulla politica estera e sulla gestione die conflitti mondiali.
Questo confronto è in qualche modo un confronto sul futuro dell’Europa e credo che nel cammino verso una UE più attenta alla crescita e al lavoro, più attenta ai problemi dei cittadini che alle proprie regole, il contributo del nostro paese sia stato sicuramente positivo.
Il mondo è attraversato da un vento gelido di paura, a causa delle troppe guerre e delle tante crisi di cui purtroppo è disseminato, ma comincia a sentirsi anche una brezza di speranza legata ai segni di ripresa ed ai tentativi di pace che in alcuni teatri guerra stanno vedendo la luce.
In qualche misure si chiude un anno ancora con tanta nebbia, ma che facendocele intravedere ci ha riconsegnato il gusto della luce e della fiducia, e si apre un anno a cui chiediamo il dilatarsi degli orizzonti ed il consolidarsi della fiducia.
Lo chiediamo per noi e per le nostre famiglie, ma lo chiediamo anche per i tanti, i troppi che nelle tante periferie umane dimenticate, delle nostre citta e dei nostri territori, stanno faticando e soffrendo, e per coloro che nel mondo - tanti, troppi- stanno soffrendo la fame, la guerra e le ingiustizie.
Anche per loro con tutto il cuore i miei più sinceri Auguri per l’Anno Nuovo che ci aspetta.

Mino Taricco 


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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