MIGRANTI. QUALCHE CONSIDERAZIONE E QUALCHE INFORMAZIONE
Le polemiche di questi giorni sulla pelle dei migranti e sulle preoccupazioni e paure che il loro arrivo genera in tante persone, rischiano di allontanare invece che aiutare la comprensione del fenomeno.
Fa male pensare, eppure credo non sia lontano dalla realtà, che tutte queste polemiche sono motivate, o quanto meno stimolate, dalla mera ricerca di consenso elettorale, oppure da ricerca di audience o di accessi, a seconda del contesto nel quale sono continuamente rinfocolate.
Eppure tanti saggi del passato già ci ricordavano che conoscere e capire era e rimane il primo passo per risolvere, o per lo meno per andare in quella direzione, e questo credo valga anche oggi, sia per i problemi più piccoli e spiccioli, sia per quelli più complessi, sia per quelli che gestiamo quotidianamente a livello individuale, sia per quelli che hanno una dimensione più generale, che richiedono una soluzione più “politica”, cioè necessitano di condivisione ampia e diffusa con altri.
Per questo qui in allegato troverete una scheda che spero aiuti un po’ a capire, con qualche documento e qualche numero, di cosa stiamo parlando, delle dimensioni del problema, delle radici e delle prospettive, di quanto e perché ci coinvolge ed alcuni ulteriori elementi di approfondimento.
Nel merito voglio esprimere alcune sintetiche considerazioni , sicuro che comunque torneremo a parlarne , anche perché ciò che è successo nei giorni scorsi a Tallin è solo una prima tappa, dai risultati purtroppo non eccelsi, di un percorso che dovrà portare l’Europa a dare una risposta all’altezza del problema, alla sfida più grande che la nostra epoca sia chiamata ad affrontare.
Lo farò, per sintesi e chiarezza, per punti :
- Credo sia evidente che vadano rivisti gli Accordi di Dublino e le
modalità di attuazione del Progetto Triton che ha sostituito il Progetto Mare Nostrum dopo che questo era stato ritenuto da più parti troppo costoso e in carico ingiustamente solo al nostro paese, e sono convinto che questo sia ancora più necessario alla luce della situazione di questi ultimi anni, ma soprattutto di quest’ultimo.
modalità di attuazione del Progetto Triton che ha sostituito il Progetto Mare Nostrum dopo che questo era stato ritenuto da più parti troppo costoso e in carico ingiustamente solo al nostro paese, e sono convinto che questo sia ancora più necessario alla luce della situazione di questi ultimi anni, ma soprattutto di quest’ultimo.
- E’ necessario un vero e proprio “Piano Marshall” per il continente africano, e non per dire “aiutiamoli a casa loro”, con il significato ormai totalmente negativo che questa frase ha assunto. Con ogni probabilità va in questa direzione ma non è assolutamente sufficiente neanche il cosidetto Africa Compact di Angela Merkel . Anche per questo, guidati da Lia Quartapelle Procopio, e con un nutrito numero di colleghi, avevamo presentato già nelle scorse settimane , una proposta di legge proprio per l'Africa .
- L’Europa e con essa il nostro paese ha il dovere, in base a regole internazionali, ma soprattutto etico, di offrire accoglienza a coloro che fuggono da guerre e persecuzioni e non solo perché lo dice la nostra Costituzione ed i Trattati internazionali , ma perché siamo e vogliamo restare umani .
- Dobbiamo trovare il modo, e dobbiamo farlo in modo strutturato, di gestire la nostra accoglienza senza che, né in mare né a terra, ci sia lo spazio per gruppi o sistemi senza scrupoli che giocano sulla nostra indefinita, e a volte incerta, accoglienza per mero e squallido interesse economico.
- Anche per questo trovo inaccettabile e incomprensibile che al G20 non abbiano saputo varare sanzioni contro gli scafisti pare per opposizione di Cina e Russia , non permettendo di poter opporre a questi delinquenti e aguzzini strumenti adeguati a contrastarli.
- Sono da sempre convinto che passata una prima fase di vera emergenza, sia necessario approdare ad un sistema di accoglienza che veda coinvolti in linea generale i comuni e che veda valorizzate le cooperative buone prassi tra le cooperative impegnate sul campo, e di buone prassi ce ne sono molte come ci suggerisce lo stesso Ministero degli Interni.
In allegato l'ingrandimento della foto notizia e un approfondimento sul tema