NEWSLETTER n. 12/2017

Carissime e carissimi,

nel momento in cui sto completando questa Newsletter abbiamo notizia del doppio attacco a Teheran in Parlamento e nel mausoleo di Khomeini con almeno 13 morti, dopo che a Parigi martedì verso le 16 un uomo armato di martello si scagliava contro tre poliziotti di pattuglia prima di essere ferito a colpi di pistola e neutralizzato e dopo che 900 persone erano rimaste chiuse per oltre un'ora all'interno della basilica con le mani alzate per consentire la ricerca di eventuali complici.

In una sorta di sequenza dell’orrore  il 3 giugno, a Londra, un furgone si era lanciato sulla folla e alcuni altri compici avevano attaccato a coltellate causando 6 morti e 48 feriti e nelle stesse ore l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, aveva  accusato l'Isis di aver ucciso due giorni prima 163 persone che tentavano di fuggire da Mosul, dove è in corso una vasta offensiva contro lo Stato islamico.

Una scia di sangue e di terrore che sembra senza fine, e che pone all’Europa in modo ancora più forte la necessità di maggiore impegno e di maggiore integrazione in tema di difesa, di sicurezza e di intelligence, per garantire al meglio la vita quotidiana ed il destino delle nostre comunità.

Ai morti, ai feriti ed alle loro famiglie vada il nostro pensiero e la nostra preghiera. 

Proprio in questi giorni è circolata la notizia che la popolazione dell'India ha superato quella della Cina con quasi 1,4 miliardi di persone e parrebbe averla superata anche nella crescita economica, appare chiaro che l'Europa, una comunità di poco più di 500 milioni di cittadini, ha bisogno di tutta la sua capacita di coesione e di valorizzare le differenze, per poter contare ed incidere ed essere competitiva a livello globale. L'alternativa è rassegnarsi alla insignificanza, e la brutalità dell'approccio della nuova amministrazione USA unita al brutale e cinico pragmatismo del Governo Russo dimostrano tutti i rischi di questo scenario.

In questo quadro ciò che è successo a Torino, dove un misto di superficialità, di sottovalutazione e di impreparazione, drammaticamente colpevoli,  hanno trasformato quella che doveva essere una serata di festa in uno scenario drammatico con 1500 feriti e conseguenze drammatiche per molti, è inaccettabile.

La sindaca e l’amministrazione, ma anche Prefetto e Questore dovranno dare spiegazioni.

Non si può più accettare che succedano cose simili e chi ha sbagliato è giusto che sia chiamato a pagare.

In parlamento dopo l’approvazione della “manovrina” e delle norme sul cyberbullismo, di cui troverete traccia nelle notizie di seguito, è iniziata in Aula la discussione sulla legge elettorale.

Sul fronte crescita ed occupazione migliora la situazione del paese e ci riavviciniamo al resto dell’Europa, e troverete di seguito i dati ISTAT per comprenderne la portata.

La nuova legge elettorale, che è approdata in Aula alla Camera, per quanto la strada sia ancora lunga, allo stato dell’arte è un sistema proporzionale puro con una parte di eletti, circa il 40%, in collegi uninominali (alla Camera di circa 250.000 abitanti l’uno ed il doppio al Senato), e i rimanenti da liste bloccate di circoscrizione.

Dal punto di vista del cittadino elettore il sistema sarà molto semplice in quanto sarà espresso un solo voto per ogni scheda (una per la Camera e una per il Senato), e lo stesso voto si estenderà automaticamente a candidato uninominale e a lista di partito di circoscrizione.

Il sistema su cui hanno trovato l’accordo i rappresentanti della maggioranza dei gruppi del Parlamento, è un sistema che pur avendo alcuni pregi palesa a mio giudizio però purtroppo anche alcuni grossi limiti.

Tra i pregi, nell’ultima versione corretta in Commissione, che è sicuramente migliorata rispetto al testo iniziale, vi è il fatto che i vincitori dei collegi uninominali risulteranno sicuramente eletti, ma vi sono anche limiti e non sono banali.

Il principale è che il sistema è purtroppo un proporzionale puro, quindi il cittadino potrà scegliere soltanto una parte dei suoi rappresentanti, ma soprattutto non potrà scegliere il governo a cui affidare il paese, in quanto nei sistemi proporzionali i governi si formano dopo le elezioni attraverso accordi tra i partiti in Parlamento, ma purtroppo questa è una delle polpette avvelenate lasciate sul tavolo dal Referendum del 4 dicembre con cui faremo i conti ancora per qualche stagione.

Si potrebbero fare molte altre osservazioni, ma il testo è ancora in discussione e poi dovrà ancora passare al vaglio del Senato, quindi per commenti definitivi bisognerà attendere un testo più stabilizzato, anche perché moltissime sono state le modifiche già introdotte in Commissione.

Ciò che si può dire allo stato attuale, è che il fatto che vi sia una quota significativa di eletti provenendo dai collegi uninominali, saranno scelti direttamente dai cittadini con il loro voto, credo rappresenti un significativo miglioramento della norma. Ma su questo ci torneremo.

In ultimo domenica si svolgeranno le elezioni per il rinnovo di alcune amministrazioni anche nella nostra provincia, e voglio usare queste pagine per esprimere un grande in bocca al lupo  

- a Gianpiero Brunetti e alle sue compagne e compagni d’avventura a Racconigi;

- a Giulio Ambrogio, alle candidate e ai candidati nel Partito Democratico e della Lista civica che lo sostengono a Savigliano;

- a Stefano Tarolli, a tutte le candidate e candidati del Partito Democratico e di tutta Mondovì a Colori che con lui appassionatamente da mesi stanno costruendo una vera alternativa per la città;

- e a Federico Borgna e a tutta la coalizione che lo sostiene a Cuneo, in particolare alle candidate e ai candidati del Partito democratico guidati da Patrizia Manassero, a cui auguriamo anche una pronta guarigione. In tutte queste liste vi sono tantissime amiche ed amici ed auguro a ciascuna e a ciascuno il miglior risultato, e lo faccio con piacere in modo molto particolare alla mia brava collaboratrice Claudia Carli. 

Un grande in bocca al lupo e buon lavoro a tutti.

Mino Taricco

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